Ci vuole bravura, fegato, magari un pizzico di “culo”. E l’incoscienza di provarci: altrimenti si convive con il dubbio di non aver osato. Incertezze non ne ha certo avute Halim Draga, classe 1997, l’esuberante attaccante dell’Udine United che domenica scorsa ha infilzato il portiere del 3 Stelle con un tiro da distanza siderale.

“Qualcuno sostiene che ho avuto una gran fortuna, che il vento mi ha aiutato - racconta Draga - ma non sono molto d’accordo. Anche se credo che, in condizioni normali, è una gara che avremmo vinto 5 - 0…So soltanto che ho ricevuto palla, l’ho controllata con il ginocchio e, da posizione centrale, visto il loro portiere un po’ fuori dai pali, ho tirato con convinzione, centrando il “sette”. Ci provavo da tempo, stavolta ce l’ ho fatta”.

Ma eri davvero cosi lontano dalla “meta” avversaria?
“Secondo me erano 40 metri abbondanti. E comunque non ci credo ancora…”.

E sono 17. Obbiettivo di fine stagione?
“Con questa maglia, tra campionati giovanili e tornei, sono già oltre i 150. A maggio voglio raggiungere quota 25, credo sia un traguardo possibile”.

Sei sceso dall’Eccellenza. Adattamento complicato?
“Direi di no, a me sembra sempre di frequentare il campionato juniores…Mi sto divertendo: siamo un grande collettivo, che dà l’anima ogni domenica, senza risparmio. La società, poi, è splendida: sempre presente, ciò che promette mantiene”.

Un club che ti ha praticamente svezzato.
“E’ ormai la mia quarta stagione all’Udine United, con la parentesi dell’esperienza di Lumignacco. Mi trovo benissimo; se saliamo in Prima e ci rinforziamo, resto senza problemi”.

Nostalgia delle categorie superiori?
“Richieste ne ho avute, contatti ce ne sono stati, inutile negarlo. Ma ora ho un lavoro scandito da orari precisi e quello ha la priorità. E all’Udine United, ripeto, sto benissimo”.

Come va con mister Zucco ?
“E’ il mio allenatore preferito. Sa come lavorare con i giovani, mi conosce bene dai tempi della juniores e mi utilizza nella maniera migliore. Grazie alla mia velocità, devo cercare la superiorità numerica e mettere la palla in mezzo per gli inserimenti dei compagni. Produrre assist è bello come segnare. Però è ovvio che non devo scordarmi di guardare la porta…”.

Dietro, poi, si passa raramente.
“Colucci e Grabieucig fanno un grande lavoro. Ma il segreto è il gruppo: giovane, con tanta voglia di migliorare e di affermarsi”.

Gli avversari più scomodi, da qui al traguardo?
“Sedegliano, ovviamente. Anche se domenica ha preso i tre punti quasi alla fine e, al momento, non mi sembra cosi in forma. Ma io temo pure l’Ancona. Tra un paio di settimane, a casa loro, ci attende un derby importantissimo”.

Sei davanti ad una scelta obbligata: il titolo di capocannoniere o l’ascesa in Prima. Che cosa scegli?
“Senza dubbio la vittoria in campionato, quella viene davanti a tutto”.

Roberto Zanitti

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