SERIE A2 - Gsa, fine della corsa
In volata, stavolta, vince Casale (75 – 74) che si impone 3 - 1 nella serie ed elimina la formazione di Lardo. Il quale, quasi certamente, lascerà Udine (in arrivo Menetti ?). Nel convulso finale ci mettono lo zampino anche gli arbitri. Polemico il proprietario, Alessandro Pedone: “Non serviva la decidesse uno di un altro colore. E’ stato proprio un fischiaccio…”
GSA – NOVIPIU 74 - 75
GSA: Caupain 19, Raspino 14, Dykes 16, Benevelli, Pellegrino 7, Mortellaro 6, Nobile, Ferrari, Bushati 1, Diop 8, Pinton 3. NE: Chiti. Coach. Lardo
NOVIPIU: Tomassini 11, Bellan 3, Sanders 12, Martinoni 20, Cattapan, Severini 5, Blizzard 9, Denegri 12, Marcius 3, Valentini. NE: Ielmini. Coach: Remondino.
ARBITRI: Capotorto, D’Amato e Longobucco.
PARZIALI: 19 – 25, 35 - 39, 65 - 54 Liberi: Gsa 8/13, Novipiu 8/11. Tre punti: Gsa 8/26, Novipiu 13/28. Rimbalzi: Gsa 37 (Diop e Mortellaro 7), Novipiu 45 (Martinoni 8). Cinque falli: nessuno. Spettatori: 3.130.
UDINE - E’ arrivata al capolinea, la comunque brillante stagione dell’Apu Gsa. E finisce con calice al veleno a guastare il finale di gara quattro quando, con il destino ancora appeso, un fischio un pò cosi sposta l’equilibrio imperante. Di una serie che avrebbe dovuto giustamente pescare l’eletta nello “spareggio” di giovedi in Piemonte. La Gsa deve comunque guardare ancora una volta dentro se stessa e ragionare sui propri limiti per non essere riuscita (leit motiv di tutta un’annata) a gestire una situazione di discreto vantaggio quasi decisiva e, nei 18 rimanenti secondi, a sfornare un tiro ad almeno decente possibilità di realizzazione. Si chiude, cosi, un campionato comunque positivo che significa pure - dopo un triennio di obbiettivi sempre regolarmente raggiunti - il probabile commiato da coach Lardo. Ad ereditarne la panchina pare, infatti, essere pronto l’ex reggiano Max Menetti.
Ci sono le impronte di Blizzard e Martinoni, un autentico rebus per la difesa bianconera, nello strappo iniziale di Casale (17 - 11), mentre Benevelli, spacciato per tiratore, spara a salve soluzioni tutto sommato comode. Martinoni - già a quota 11 - domina l’area (21 - 13), ma Dykes, magari non inappuntabile, tiene momentaneamente il contatto. “Gerovital” Blizzard, 38 anni, risponde, intanto, ad un ispirato Caupain (8 punti) e Casale resta davanti alla primo break. E se Marcius mette in campo il proprio tonnellaggio, Denegri castiga dall’arco e Sanders si avvita nel presepe bianconero: 32 - 19 al 12’. La Gsa sembra groggy: Diop contribuisce allora con sana aggressività e, soprattutto, canestri pesanti (27 – 34), al primo tentativo di sutura. Provvedendo pure a risolvere situazioni imbarazzanti quando Raspino non può certo dirigere l’orchestra da playmaker consumato. Visto che non lo è. La Novipiu squaderna basket pulito e razionale, Blizzard è ancora un “santo tiratore” e i piemontesi hanno di nuovo 12 lunghezze: 39 – 27. Ma Udine resiste alla mareggiata e, pur tra mille sofferenze, con parzialino di 8 – 0, va a riflettere con un passivo accettabile.
Dal tunnel sbuca la versione bianconera riveduta e corretta e Casale è letteralmente stordita: con un pazzesco parziale di 16 - 0 Udine vola sul 51 - 41 del 23’30”. Come quasi sempre, conservare il vantaggio diventa un problema serio: a 3’27” dalla fine del quarto, la Novipiu è infatti di nuovo addosso (55 - 53). Caupain dipinge però basket: è la soluzione a giochi rotti e formidabile macchina da assist (beneficiari Dykes, Djop e Mortellaro): 62 – 53 al 29’. Una palla rubata a metà campo dal “professor” Chris a Sanders (!) offre infine a Bushati e Caupain l’opportunità di arrotondare ulteriormente. In un quarto devastante, da 30 - 15. Sanders è ossigeno per Casale mentre, con Dykes momentaneamente negli spogliatoi, Caupain è praticamente tutta l’Apu: l’ultimo innesto segna e stoppa due volte incendiando il “Carnera”. De Negri sigla il 68 – 66, ma Pinton non si fa intristire da una serie di padelle (1/9 in totale per Maurino…) e la mette: 71 - 66. La gara – e la serie - sembrano scivolare inesorabilmente verso Udine ma Casale, complici anche alcune forzature della formazione di Lardo, ha la forza e la bravura di impattare: 73 - 73 a 1’30” dal traguardo. Tomassini addirittura allunga (75 – 73) mentre Caupain, dalla lunetta, imbuca il primo tentativo. Sul secondo, invece, uno dei fischietti decreta un’incredibile invasione del 10 in casacca bianconera (“Casale avrebbe probabilmente vinto lo stesso, ma non serviva la decidesse uno di un altro colore. E’ stato proprio un fischiaccio…” polemizza il proprietario, Alessandro Pedone nel dopo gara). Udine non si abbatte: Blizzard, braccato, perde palla, e l’ultima chance – con 18 secondi da “mangiare” - è nelle mani locali. Ma la Gsa non è più lucida e anche la fortuna, ogni tanto, può voltarsi dall’altra parte: Tomassini commette intelligentemente fallo su Dykes “grattuggiando” secondi, Caupain – triplicato - non trova il pertugio giusto e, l’ultima invocazione di Raspino, si spegna sul ferro. Fine della corsa: ma è stata, comunque, un’annata da ricordare.
Roberto Zanitti
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