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Edizione provinciale di Pordenone


STORIE - Vittorio Fioretti dalla Terza ad un passo dalla serie A

Lo storico dirigente racconta i suoi gloriosi trascorsi, che partono dall'esperienza nel suo paese natale, Orcenico Superiore, per poi fare la storia di innumerevoli società tra la Serie C e la cadetteria: "Trieste è la città più passionale in cui sono stato, ho dato anima e cuore arrivando a due punti dalla Serie A. Ho un bel ricordo anche di Arezzo in cui abbiamo fatto un campionato da record"

Per gli appassionati di calcio, Vittorio Fioretti non ha bisogno di presentazioni. Stiamo parlando di uno dei più importanti e blasonati dirigenti del Triveneto, che ha ottenuto promozioni e vittorie per decenni nel ruolo di Amministratore delegato. Nella piacevolissima chiacchierata con lui, rintracciato tra i boschi della pedemontana delle prealpi Giulie, ha fatto riaffiorare ricordi di calcio che, soprattutto per i tifosi delle squadre in cui ha lavorato, non possono che essere assolutamente positivi ed emozionanti.

CARRIERA - "Ho fatto l'Amministratore delegato del Venezia con Zamparini per cinque anni, partendo dalla C2 ed arrivando in B. Poi ho acquisito l'Alessandria portandola dalla C2 alla C1 e quindi da lì al Padova, sempre da Amministratore delegato, dove ci salvammo. Dopo quell'anno decisi di acquistare la Triestina portandola dalla C2 alla cadetteria ed infine ad Arezzo dalla C2 alla C1. Unica parentesi infelice quella di Gallipoli".

PIAZZE PREFERITE - "Trieste per me rimane sempre la città più passionale dove sono stato. Lì ho dato cuore ed anima, il rammarico più grande resta essere stati a soli due punti dalla Serie A. Devo dire di essermi trovato bene anche ad Arezzo, dove abbiamo vinto un campionato battendo tutti i record e raggiungendo la promozione matematica già ad Aprile. Ricordo con piacere anche una parentesi tra i dilettanti, nel mio paese di origine ovvero Orcenico Superiore, nel comune di Zoppola. Facemmo una piccola scalata dalla Terza alla Promozione, per poi unirci con la Sanvitese andando in Interregionale. Creammo un centro sportivo in cui toccammo picchi di 2800 spettatori. Sono stati forse i momenti più belli perchè siamo partiti da zero ed abbiamo fatto i salti mortali, arrivando ad un ottimo livello".

MANZANESE - "Ho un buon rapporto con il presidente, gli ho mandato un buon attaccante che ha fatto parecchi gol, Fyda. E' un ragazzo nato in Italia ma di origini polacche e sono stato contento di vederlo giocare così bene alla Manzanese. C'è una vecchia amicizia con il presidente quindi, anche non facendo parte dell'organigramma, quando posso dare una mano mi fa piacere".

CARRIERA DA CALCIATORE - "E' una grande passione che si ha nel DNA dalla nascita. Io giocavo negli anni Sessanta nel Venezia, ma dovetti lasciare per un infortunio al ginocchio contro l'Udinese nel '63. Fu un grande rammarico perchè avevo già segnato 14 reti in 9 partite. In quegli anni purtroppo gli infortuni ai legamenti erano quasi incurabili, ma non smisi del tutto di giocare: passai nei dilettanti dove ho girato tra Casarsa, Doria e Maniago dove ho vinto anche dei campionati dando il mio contributo con una ventina di reti a stagione con il ginocchio fasciato che mi faceva un gran male".

PORDENONE - "E' una buona squadra che si esprime bene grazie all'ambiente sereno e con meno pressioni che c'è lì rispetto ad altre città. A Pordenone si trova il modo giusto per crescere e fare il salto di qualità. E' una realtà molto piccola che non ha stadio e strutture necessarie. Se ci fosse la possibilità di fare un passo avanti in questo senso si potrebbe addirittura pensare alla promozione in A. Ad oggi va fatto un plauso alla società che sta facendo più del dovuto".

DIAW - "E' un ragazzo che sarebbe potuto entrare tra i professionisti molto prima, ha fatto molta gavetta facendo tutta la trafila dei dilettanti e dall'Entella ha iniziato a crescere sempre di più, trovando il modo di farsi notare e di segnare tanto nel Cittadella. Quest'anno sta facendo molto bene ed è passato in una grande squadra, che deve avere fiducia in lui e farlo giocare con continuità. Domenica l'hanno fatto giocare poco ma così facendo non potrà essere determinante, ha bisogno di avere più spazio. C'è da dire che l'ha cercato la Spal, dove avrebbe avuto più spazio e fare magari ancora meglio. Berlusconi e Galliani sicuramente possono dare al giocatore quello che cerca in termini economici, ma anche facendo incassare un'ottima plusvalenza al Pordenone che non poteva far altro che accettare".

PORDENONE-TRIESTINA-MANZANESE-CJARLINS - "Il Pordenone ha la migliore organizzazione, perchè ha un ottimo settore giovanile, ci sono ragazzi bravi che possono crescere tanto. Per quanto riguarda la Triestina, mi spiace davvero tanto che non lotti per la vittoria. E' una città importante e blasonata, con uno degli stadi migliori in Italia. Faccio a loro i migliori auguri anche se ad oggi li vedo in difficoltà. La Manzanese per quanto riguarda i dilettanti è il top, stanno facendo tutto in maniera eccellente, ha una società seria che prende le giuste scelte senza spendere troppi soldi. Il Cjarlins ha un presidente molto importante e potrebbe vincere il campionato, ma ogni anno ha una difficoltà diversa. Ci sono state stagioni in cui non ha avuto un allenatore all'altezza, altre con qualche problema in rosa. E' una dirigenza che potrebbe ambire a livelli più alti".

CHIONS - "Auguro a Rossitto il meglio, lo sento tutti i giorni e vedo che sta lavorando molto bene. Fa molta fatica e la struttura che ha intorno è quella che è, dovrebbero dargli una mano. Oggi il calcio dilettantistico è al pari di quello professionistico e bisogna pensare in questo senso, non si può pensare ai dilettanti come si faceva anni fa. Ormai l'Interregionale è la C2 di una volta e bisogna interpretarla al meglio".

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  Scritto da La Redazione il 02/02/2021
 

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