Lo diciamo chiaramente: non ci piace vedere le nostre società di Eccellenza messe, sia pure senza dirlo apertamente, sulla graticola, come se si fossero macchiate di chissà quale colpa. E non ci riferiamo certo all'intervento ospitato su Friuligol dall'ottimo Fabio Franti, un allenatore e un uomo abituato a parlare senza peli sulla lingua e in maniera diretta e limpida, e neppure alla posizione - condivisibile e lucida - di Ermes Canciani. 
Riteniamo che con questa situazione pandemica ed economica la scelta dei club del Friuli Venezia Giulia sia stata ineccepibile, oltre che in sintonia con tante altre realtà del Paese che hanno deciso di considerare chiusa la stagione 2020-2021. Che poi in Liguria, Puglia e Sicilia tutte le squadre di Eccellenza abbiano espresso l'intenzione di tornare rapidamente in campo non sposta di una virgola la nostra opinione. Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane, specie se tutta o quasi la Nazione diventerà "zona rossa". 
La decisione assunta dai nostri sodalizi penalizza anche Friuligol, ma ci appare razionale, giustificata, di buon senso, nonché in sintonia con i sentimenti (e le paure, comprensibilissime) di tanti calciatori e dirigenti. Oltre che rispettosa di quello che la comunità vivendo. 
E parimenti comprensibile, lo ribadiamo, è il comportamento e lo stato d'animo espressi dal presidente del Comitato regionale, il nostro presidente, Ermes Canciani. E' normale che Canciani non abbia fatto salti di gioia nel constatare che soltanto il Friuli Venezia Giulia, assieme all'Umbria, abbia optato per passare la mano. Tuttavia la convinzione personale, la voglia di gettare il cuore oltre l'ostacolo che animano Ermes, non gli hanno impedito di rappresentare a Roma la posizione delle sue società, tenendo il punto. 

Chi invece continua a essere non all'altezza di questa difficilissima fase è la Figc, Lnd compresa. Tante parole, infiniti proclami, interessi e lotte di fazione mascherati da nobili propositi, ma la sostanza lascia molto a desiderare, come gli aiuti, spesso indeterminati, incerti, nulla che possa permettere alle società di programmare e... gettare il cuore oltre l'ostacolo. Siamo rimasti attoniti, ad esempio, nell'apprendere che le società di Eccellenza che hanno scelto di non tornare a giocare (sempre che si torni) nei prossimi due-tre mesi dovranno pagare interamente le tasse di iscrizioni relative alla stagione in corso, né potranno chiedere ripescaggi nel prossimo biennio. Quasi che comportarsi con buon senso, prudenza, rispetto, sia una colpa.
E vogliamo dire qualcosa su come è stato trattato il campionato degli Under 19, gli Juniores Nazionali? Dopo aver prorogato la sospensione dell'attività fino al 21 novembre, fino al 12 dicembre, fino al 2 gennaio e aver fissato la ripresa del campionato il 16 gennaio, il 13 febbraio e il 20 marzo - e mentre le squadre continuavano ad allenarsi -, l'altro ieri è stata decretata la sospensione definitiva del campionato. Allegria!
Al tirar delle somme, quindi, le nostre società di Eccellenza (come tutte le altre) non hanno proprio nulla di cui farsi perdonare, anzi. Ora si guardi e si pensi al futuro. 

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