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Edizione provinciale di Udine


VALNATISONE - Venica: mancato appoggio nei confronti della dirigenza

Lo storico ex direttore sportivo della società di San Pietro al Natisone ha spiegato come non ci sia stata attenzione nè dal punto di vista economico, ma soprattutto neanche da quello morale, nei confronti della società: "Ci hanno mosso diverse accuse, ma la maggior parte della dirigenza proviene da fuori paese e non ha mai avuto alcun conflitto di interesse. Adesso mi auguro che qualcuno si rimbocchi le maniche e dimostri di poter far meglio"

La storica società della Valnatisone chiude tristemente i battenti e probabilmente non parteciperà al prossimo campionato di Promozione. A spiegarcelo è Claudio Venica, ex giocatore e ds biancoblu, che ci ha raccontato le motivazioni che hanno spinto la dirigenza a sventolare bandiera bianca: "Parlo a nome della prima squadra, in cui sono stato per 38 anni tra calcio giocato e dirigenza. Purtroppo abbiamo deciso di chiudere la nostra gestione perchè non c'erano le condizioni per continuare. Qualche dirigente avrebbe mollato in ogni caso ed in più non c'è stato alcun sostegno concreto economico, ma soprattutto morale, da parte delle istituzioni, poi il Covid ha fatto il resto del lavoro. In merito alle critiche che ci sono state mosse su una presunta mancata valorizzazione dei giocatori, penso che siamo stati sempre ambiziosi nel voler mantenere sempre categorie importanti, per alcuni può essere un difetto ma penso sia il nostro pregio più grande. Abbiamo partecipato per undici anni in maniera continuativa al campionato di Promozione, non un fattore da sottovalutare. La maggior parte del gruppo dirigenziale che da tempo mandava avanti la società viene da fuori paese e non ha mai avuto alcun conflitto di interessi personali. L'amicizia tra noi è stata sempre alla base di tutto, fare calcio a San Pietro a certi livelli è ancor più complicato che farlo altrove. Mi auguro che ora qualcuno si rimbocchi finalmente le maniche e dimostri di poter portare avanti almeno il settore giovanile, per una società che ha 75 anni di storia. Ci hanno anche criticato sotto questo punto di vista, ma con i mezzi messi a nostra disposizione era davvero impossibile fare di più, soprattutto per la scarsa mancanza di dirigenti attivi".

RINGRAZIAMENTI - "Vanno fatti in special modo alla famiglia Specogna che ha contribuito per circa 50 anni dal punto di vista economico, per mandare avanti questa società".

MOTIVAZIONI - "Se ci fosse stata la volontà di farci proseguire e di credere in noi da parte delle istituzioni, non solo dal punto di vista economico ma, ripeto, soprattutto da quello morale, con contatti, scambi di idee ma soprattutto attenzione nei nostri confronti, probabilmente avremmo potuto continuare con questo progetto. Tutto ciò non è avvenuto e dopo tanti anni abbiamo deciso di lasciare a chiunque sia interessato a rilevare la società che è sana e non ha alcun tipo di debito. C'è un campionato di Promozione che serviamo su un piatto d'argento agli interessati. Abbiamo già comunicato la decisione, ora il Comune se vorrà, potrà trovare una soluzione, anche solo per quanto riguarda il settore giovanile".

IMPIANTI - "Senza fare alcun tipo di polemica, penso che sia palese che solo a guardare la tribuna sia fa un passo indietro di almeno trent'anni".

Foto: Andrea Specogna, Daniele Zogani, Christian Bosco, Paolo Caffi, Pierino Michelin, Luca Urli e Claudio Venica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 28/06/2021
 

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