Dopo più di 5 anni di assenza, domenica 4 settembre alle 17, allo stadio “F.lli Calligaris”, di Romans d’Isonzo, per il terzo turno di Coppa Italia per squadre di Promozione, si rinnoverà il derby, decisivo per il passaggio alla fase due, tra Romans e Cormons, ovvero tra Pro Romans Medea e Cormonese, due società ultracentenarie, fondate alla fine della prima guerra mondiale, che hanno fatto la storia del calcio dilettantistico della destra Isonzo. L’ultima volta che le due squadre si sono incontrate, è stato, a Cormòns, campionato di Promozione, sabato 25 marzo 2017, quando i romanesi sconfissero i padroni di casa per 2-1, con doppietta di Buttignaschi e rete di Pizzamiglio per la Cormonese. Ritornando indietro nel tempo, la prima cronaca giornalistica di una delle tante sfide tra le due compagini, era il “Primo campionato del Friuli Redento” fu riportata il 28 febbraio 1925 da “La Voce di Gorizia”, che raccontava la vittoria della Cormonese sul campo di Romans per 2-0, con reti dell’ala sinistra Montico e dell’ala destra Tomadini. Va detto che tra le due squadre c’è sempre stata molta rivalità, soprattutto nei primi tempi, come ricordava il romanese Adolfo Cabas (1914 - 1998), il quale sottolineava spesso che a suo tempo i giocatori cormonesi venivano indicati come “chei da britula”.
«Ero ancora bambino - spiegava sorridendo Cabas - ma ho ancora davanti agli occhi i funambolici dribblings della nostra ala sinistra Alberto Calligaris ‘Bertuti’, classe 1909, che quel giorno fece letteralmente impazzire il terzino della Cormonese, al quale era stato affidato il difficile compito di marcarlo, fino al punto che quest’ultimo, fuori di sé per la rabbia, ma deciso a fermare il guizzante avversario con qualsiasi mezzo, da una tasca dei calzoncini trasse e aprì una roncola, minacciando Calligaris di usarla contro di lui se si fosse ancora avvicinato alla porta della Cormonese. Da quel giorno in poi - testimoniava ancora Cabas -, i calciatori della Cormonese venivano indicati come “chei da britula”. Un secondo movimentato episodio, nel corso di una successiva sfida tra Cormonese e Pro Romans, successe a Cormons, domenica 16 febbraio 1958, una fredda domenica in cui la gara, i padroni di casa schieravano anche Bruno Pizzul, venne sospesa al 25° del secondo tempo per rissa generale in campo. Il primo tempo si era concluso per 1-0 a favore della Pro Romans, grazie al gol di Renato Valentinuz, mentre nella ripresa, dopo il pareggio dei padroni di casa, si era giunti al 25’ quando, sottoporta, una mano galeotta dell’attaccante cormonese Luciano Liberale, spinse la palla in rete, ingannando il direttore di gara, che convalidò la segnatura. Le vivaci proteste dei romanesi nei confronti dell’arbitro non ebbero alcun effetto, tant’è che in breve la giacchetta nera fu accerchiata e ripetutamente spintonato dagli atleti ospiti. In suo soccorso giunsero i dirigenti della due società e le Forze dell’Ordine presenti in campo, ma la situazione finì per degenerare alimentando un caos totale in cui non si capiva più chi voleva difendere l’arbitro e chi invece cercava giustizia mentre l’arbitro raggiungeva a fatica gli spogliatoi e la gara non venne più ripresa».

Edo Calligaris 

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