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Edizione provinciale di Gorizia


U17 UD - Il Corno ferma la Cormonese, Gratton: partita da incorniciare

Il tecnico esprime la propria soddisfazione per la prova dei suoi nel sentito derby contro la capolista: “Metto questa sfida tra i miei ricordi più belli. I ragazzi hanno dato tutto”. Dopo le difficoltà di inizio stagione, la squadra ha trovato la giusta alchimia: “Ora siamo una mina vagante, stiamo crescendo”

Un pareggio che vale come una vittoria. Si può definire così il risultato ottenuto con voglia e determinazione dal Corno Calcio, che nell’ultimo turno del campionato provinciale Under 17 ha fermato sull’1-1 la capolista Cormonese in un derby sentissimo, disputato davanti a una bella cornice di pubblico. Dopo le difficoltà di inizio stagione, la formazione allenata da Luca Gratton sembra aver ingranato la marcia e ora si trova a metà classifica, a quota 16 punti. Il tecnico e i suoi ragazzi, però, non vogliono di certo fermarsi qui, come certifica la prestazione di domenica contro la prima della classe. Un’impresa che resterà impressa nella memoria di Gratton: “È stata una partita che devo incorniciare e metterla tra i miei più bei ricordi – dice l’allenatore senza nascondere la propria soddisfazione nonché un filo di emozione – È stato bello sotto tutti i punti di vista, c’è stata grinta, ma anche sportività e divertimento, oltre a una grande presenza di pubblico. Poi il risultato per noi vale quanto la vittoria del campionato”.

Il pareggio è maturato al termine di una sfida equilibrata, con il Corno rimasto in dieci per gran parte della seconda frazione di gioco: “Il primo tempo è finito 0-0 – racconta Gratton – Abbiamo giocato alla pari, ci sono state occasioni e belle parate da ambo le parti. Gli spettatori hanno detto di aver visto un bel calcio da parte nostra, nonostante un campo al limite della praticabilità. Nella ripresa la Cormonese è andata in vantaggio su un calcio di rigore concesso per un fallo in area commesso da Olivo. Poi è arrivata l’espulsione per doppia ammonizione di Corazza. Infine, a dieci minuti dal termine, abbiamo pareggiato su un calcio di punizione conquistato in una delle belle ripartenze che abbiamo fatto. Passoni ha calciato in porta e la palla ha preso la traversa ed è entrata”.

Oltre al risultato, Gratton è felice anche per la crescita dei suoi giocatori: “Siamo una squadra provinciale, ma vedere i ragazzi così contenti è veramente una soddisfazione. Eravamo a zero punti dopo otto partite e ora abbiamo sfidato a viso aperto la capolista Cormonese, giocando il secondo tempo in dieci e portando a casa un pareggio. Domenica sfideremo l’Union 91, ma ora siamo una mina vagante, stiamo crescendo”.

Nell’anno in cui il calcio dilettanti ha visto, dopo alcuni decenni, il ritorno del derby tra Virtus Corno e Cormonese in Promozione, la sfida è andata in scena anche a livello giovanile, con una grande risposta da parte degli spettatori nonostante gli screzi tra le due società del recente passato: “C’era un pubblico importante a vedere la partita. So che le due società hanno avuto qualche attrito, non entro nel merito, ma nonostante questo la partita era molto sentita da entrambe le parti. I miei erano gasatissimi, avevo a disposizione quindici leoni, hanno dato tutto”.

Per Gratton allenare le squadre giovanili è quasi una vocazione, che gli permette di esprimere al meglio la sua idea di calcio, non solo per quanto riguarda il campo: “Sono arrivato quest’anno a Corno dopo le esperienze a Cervignano, Torviscosa, Romans e Palmanova. Sono molto soddisfatto. Ho un patentino Uefa B, ma non ho mai avuto occasione di allenare una prima squadra. Con i ragazzi però mi diverto. Per me il calcio deve essere prima di tutto un divertimento. I ragazzi devono giocare un calcio che li diverta, non deve essere improvvisato. In allenamento si provano i movimenti e si impara a stare in campo. A ogni seduta li divido in due gruppi che devono sempre guardarsi, in modo da fargli imparare a giocare a testa alta. Nel giro palla uso sempre due palloni contemporaneamente, che non devono mai scontrarsi. Questo mi aiuta a sincronizzare i movimenti, i ragazzi imparano a muoversi guardando dove vanno. Guardare sempre la palla limita il raggio di azione. Invece, essendo obbligati a vedere cosa accade nell’altro gruppo, involontariamente sono obbligati a giocare a testa alta”.

Entrando invece in ambito tecnico, Gratton predilige un preciso modulo: “Uso un 4-3-3 che in fase difensiva diventa 4-4-2 o 4-5-1, con i due esterni che vanno a dare man forte al centrocampo. Sto allenando tanto le ripartenze, i ragazzi devono essere sempre rapidi nel passaggio dalla transizione negativa a quella positiva. La squadra deve essere e corta e larga in fase di possesso, corta e stretta in fase di non possesso”.

Tra le fila degli allievi del Corno c’è anche qualche nome interessante, come riporta l’allenatore: “Del gruppo che ho sta emergendo un classe 2008 con piedi d’oro e un cuore incredibile, Cantarutti Pietro. Dico sempre a tutti di prendere esempio da lui, perché nonostante sia il più piccolo non molla mai, non si lamenta mai, non protesta mai, è proprio un giocatore. È un centrocampista, fa girare bene la palla. Gli ho dato il numero dieci. Poi ci sono altri ragazzi interessanti, come il centrale difensivo Olivo, che ha grande fisicità, Piani arrivato dal Cjarlins, il portiere Mauri ex Fiumicello. Poi ci sono Micheloni, che sta crescendo molto, De Tina, un esterno sinistro basso. È un bel gruppo. Ho dovuto lavorare perché è stato tutto un po’ improvvisato, però quando un genitore a fine partita ti ringrazia è una vera soddisfazione. Ti dà un’iniezione di fiducia che ti fa venire voglia di allenare anche nelle giornate no”, conclude Gratton.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 14/02/2024
 

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