SERIE A2 - La Pallacanestro Trieste attesa a Rieti
I giuliani devono lasciarsi alle spalle la sconfitta contro Milano. Ferrero: “I tifosi legittimamente sono delusi da tanti passi falsi, ma il mio auspicio è che il PalaTrieste torni a ribollire di passione come quando venivo da avversario”. Tra i laziali c’è il triestino Spanghero

Nella decima giornata della fase ad orologio della serie A2 maschile di basket la Pallacanestro Trieste andranno a trovare Rieti con appuntamento alle ore 18 domenicali. Gli arbitri saranno Marco Barbiero di Milano, Andrea Masi di Firenze e Michele Centonza di Grottammare (AP). Ad assisterli ci saranno Benedetta Palazzoli di Umbertide (come segnapunti), Claudio Bartolini di Todi (cronometrista) e Daniele Manassei di Perugia (24 secondi).
Così l’ala della formazione giuliana Giancarlo Ferrero: “Dobbiamo tutti lasciarci alle spalle quello che è stato e remare dalla stessa parte per costruire un futuro. I tifosi legittimamente sono delusi da tanti passi falsi, ma il mio auspicio è che il PalaTrieste torni a ribollire di passione come quando venivo da avversario. Penso che l’atmosfera giusta aiuti anche noi a dare il massimo, vedi derby di andata contro Udine”.
Quanto a Rieti, ci gioca il play triestino Marco Spanghero, che ha avuto modo di affermare: “Credo che Trieste sia una mina ancora inesplosa. È una squadra di assoluto talento, che non ha ancora trovato gerarchie ben definite e in questo i continui infortuni, che hanno impedito loro di giocare al completo, ha pesato. Lo vedi dal fatto che in ogni partita cercano punti di riferimento diversi. Affrontare una stagione in questo modo è decisamente complicato. Ha pesato l’assenza di Reyes; adesso si fa sentire la mancanza di Vildera, l’unico giocatore assieme a Candussi che può far pesare chili e centimetri sotto canestro. In partite con avversarie fisiche è inevitabile far fatica. Penso ad esempio al match contro l’Urania, ma anche a quella di domenica con noi che abbiamo un Dustin Hogue che in queste situazioni è bravo a banchettare sotto i tabelloni. Personalmente vedo Trapani e Cantù in serie A. Sono le squadre, che hanno dimostrato di essere più forti. Di Trapani, anche dopo gli innesti di Gentile e Alibegovic, si è detto tutto, ma anche Cantù, al netto di un rendimento un po’ ondivago nella stagione regolare, è una squadra che - se esprime tutto il suo potenziale – può diventare ingiocabile”.
Massimo Laudani
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