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Edizione provinciale di Udine


VIGOR - Cudin: vincere in Veneto da "furlan" è speciale

Il tecnico ha vinto il girone O di Seconda Categoria con la squadra di Cinto Caomaggiore con una sfida testa a testa fino all'ultima giornata: «Non è stato facile, il Meolo e il Monastier ci hanno dato filo da torcere fino all'ultimo ma ce l'abbiamo fatta»

 

Vittoria importantissima fuori dalle "mura amiche" per Fabiano Cudin, tecnico friulano che ha trovato il primo successo da allenatore in quel di Cinto Caomaggiore, in Veneto, con la sua Vigor. L'allenatore manifesta tutta la sua gioia per il primo posto nel girone O di Seconda categoria veneta: «Non era assolutamente facile perchè è stato un campionato tosto e competitivo, con squadre molto organizzate di San Donà e Treviso. Lo scorso anno abbiamo vinto i playoff ma non c'erano posti per il salto di categoria, mentre quest'anno siamo arrivati primi». 

Qual è il segreto di questa vittoria? 

«Avevo una squadra di alto livello con almeno ventidue giocatori intercambiabili tra di loro. Il girone di ritorno recitava dodici vittorie, un pareggio e due sconfitte, numeri che parlano da soli». 

Vincere un campionato in Veneto che sapore ha? 

«Vincere è sempre bello, in Friuli, in Veneto o in qualsiasi altra regione. Non è mai facile e dà tanta soddisfazione, sicuramente vincerlo qui dà un sapore in più perchè mi sento ospite il "furlan" della situazione. Raggiungere il successo all'ultima giornata, contro una squadra ottima che era quarta in classifica e non ha mollato un secondo, dà sicuramente quel quid in più». 

Chi erano le antagoniste principali per la vittoria finale? 

«Ne avevamo due: il Meolo e il Monastier che sono state per gran parte del campionato a pari punti. All'ultima giornata siamo arrivati con un vantaggio di tre punti quindi c'è stato il rischio fino alla fine per la classifica avulsa». 

Quale reparto si è distinto nella tua squadra? 

«Non ce n'è uno in particolare. La squadra è stata allestita con tantissimi doppioni e tutti di alto livello. Questa è stata la nostra forza, non abbiamo avuto un capocannoniere con tanti gol ma tanti giocatori che hanno segnato 7-8 gol. Siamo stati bravi a vincere con tutti e perdere solo i due scontri diretti, dove le altre hanno pareggiato noi abbiamo vinto». 

Chi sono i giocatori rappresentativi e quali le caratteristiche tattiche della tua squadra? 

«Il portiere Dalla Libera che può giocare anche in Eccellenza secondo me. Poi anche Berti, Anese, Zanotel, Turchetto, Bazzo. Giocavamo 4-3-3 o 4-3-1-2, dipendeva molto anche dall'avversario e dalle esigenze della partita. Siamo molto duttili, cambiavamo anche in corso d'opera ed i ragazzi mi hanno dato tanta possibilità di cambiare". 

Sei già stato riconfermato? 

«Ne dobbiamo ancora parlare, non so nulla. Abbiamo fatto due anni bellissimi, vedremo che ambizioni avrà la società e cosa vorrà fare. Ci sono un paio di cose da mettere a posto a livello organizzativo. Come ogni società, un salto di categoria impone di doversi sempre migliorare». 

Hai una dedica da fare? 

«Alla famiglia, ai miei giocatori che sono stati bravissimi a rimanere al proprio posto, lavorando duro per tutto l'anno e raccogliendo i risultati alla fine».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

https://i.imgur.com/ZlLAQGC.jpeg

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  Scritto da La Redazione il 07/05/2024
 

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