Quasi un record il suo. Per Marco Marchina, arrivare sulla panchina di un Forum Julii in piena lotta play off a gennaio, riuscire a trovare una forte sintonia con giocatori e società da subito e poi portarla prima ai play off e poi condurla anche alla vittoria, se questo non è un record, poco ci manca. Il suo futuro è avvolto nell’ombra e nel mistero, non si sbilancia. Giustamente ora si gode la vittoria, poi tutto verrà alla luce.

UN COMMENTO SUL MATCH DI IERI?
“Siamo partiti subito bene nel primo tempo facendo capire agli avversari la nostra forza. Siamo riusciti a sbloccare il risultato con un gran gol e poi abbiamo legittimato il vantaggio avendo anche altre occasioni cercando il secondo gol. Nella ripresa ci siamo un po’ tirati indietro ma loro alla fine non hanno fatto un tiro in porta e ai punti penso sia una vittoria meritata”.

COSA VUOL DIRE ARRIVARE A GENNAIO E CONDURRE QUESTA SQUADRA FINO ALLA VITTORIA NEI PLAY OFF?
“Ho provato una gioia immensa. Alla mia prima esperienza su una panchina poi. Mi sentivo molto più teso che non quando giocavo in campo le finali play off. Io ho messo del mio si, ma il resto l’hanno fatto loro, sempre molto impegno in allenamento dove avevo non meno di 16 persone ogni volta”.

ORA QUAL’E’ SARA’ IL TUO FUTURO?
“Per ora è tutta una confusione. Prima di prendere decisioni, ne parlerò con la società. In realtà io avevo quasi un accordo con un’altra società per il prossimo anno prima che a gennaio mi arrivasse la chiamata del Forum e poi mi sono arrivate altre proposte. Ma ora non ci voglio pensare, godiamoci questa vittoria e pensiamo a festeggiare con Milanese ( mister Rizzi) con il quale siamo molto amici e per una settimana non ci penso. Poi si vedrà”.

A CHI VUOI DEDICARE QUESTA VITTORIA?
“Senza pensarci dico a mio padre. E’ stato mio mister, ma prima di tutto Padre. Da quando avevo 5 anni mi ha sempre portato in panchina con lui e mi ha trasmesso questa passione. Tanti consigli, anche se poi le decisioni le prendo da solo. Poi comunque dedico la vittoria anche alla società e ai ragazzi, ma per primo scelgo mio padre”.

Domenico Stoia