Nuova puntata dei giovani in rampa di lancio in Carnia. Questa intervista è dedicata a Daniele Battistella, classe 1998, freccia dell’Ampezzo ( 3 cat. carnico). Occupa più funzioni: può fare tutti i ruoli d’attacco così come il ruolo forse in cui va meglio, il centrocampista esterno, da dove parte e in velocità può far male. Si è distinto l’anno scorso per aver vinto il campionato juniores con la squadra del Cavazzo e quest’anno ha deciso per Ampezzo, per farsi le ossa. Capigliatura che ricorda un giovane Valderrama, il ragazzo spinto dal vento può in futuro far parlare di lui.

COME E’ NATA IN TE LA PASSIONE PER IL CALCIO?
“Già da piccolo con i primi palloni giocavo nel cortile di casa, poi da quei momenti non ho mai smesso e ho continuato a giocare con un pallone tra i piedi”.

L’ANNO SCORSO HAI TRIONFATO OCN IL CAVAZZO JUNIORES DA PROTAGONISTA.
“Vedendo la squadra, già dai primi allenamenti era nata e poi cresceva sempre di più la consapevolezza di essere una bella squadra e che si poteva fare qualcosa di grande e importante. Nella penultima gara di campionato abbiamo perso un po’ la testa ed è stata dura ma poi alla fine ce l’abbiamo fatta contro la più favorita Ovarese”.

COSA PENSI O PROVI QUANDO GIOCHI A CALCIO?
“Dipende dalle giornate. Solitamente quando metto piede in campo provo troppe emozioni che non si riescono neanche a descrivere e allora quando gioco penso solo a correre senza avere altri pensieri”.

COME TI TROVI NELL’AMPEZZO ALLA TUA PRIMA ESPERIENZA NEL CAMPIONATO CARNICO?
“Ad Ampezzo mi sono trovato subito benissimo e  a mio agio. Alcuni compagni li conoscevo già perché sono di Villa Santina come me, come il mister. Ma poi è un bel gruppo legato tra giovani e non e finalmente i risultati si cominciano a vedere e spero di continuare così”.

E IL FUTURO?
“Al futuro non ci penso. L’importante in una squadra o nell’altra è di giocare a calcio e basta. Anche se alla fine della carriera non avessi vinto niente, non mi importerebbe, voglio solo giocare e divertirmi a calcio”.