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Edizione provinciale di Udine


PROTAGONISTI - Igor Cargnelutti è l'emblema di una Gemonese gigante

Ha segnato la doppietta che ha messo al tappeto il Lumignacco. Pittilino: "Un ragazzo così farebbe la fortuna di ogni allenatore. E io ne ho diversi". Però... c'è il Tolmezzo

 

La Gemonese alla ribalta. Non che i giallorossi avessero bisogno di dimostrare di essere una macchina da guerra calcistica dopo il campionato sfornato nella scorsa Eccellenza. Però sono stati i primi a far cadere una delle due aspiranti superpotenze della categoria, ossia Lumignacco e Cjarlinsmuzane. A uscirne ammaccati sono stati i rossoblù di Giuliano Zoratti, battuti 3-1 dalla creatura di Fabio Pittilino. Una partita, specie a questo punto della stagione, può voler dire niente, però la prestazione dei ragazzi di Pretto merita comunque qualche approfondimento. 
E' contento di fornirlo il timoniere Fabio Pittilino, che ieri con il suo vocione ha manifestato la gioia per l'impresa, terminata con il tecnico giallorosso ristretto in tribuna da un'esplulsione che lo stesso ha considerato immotivata e frettolosa: "Ho protestato, ma in maniera educata e rispettosa; mi dispiacerà non poter guidare i miei dalla panchina nel derby con il Tolmezzo".
Pittilino, dunque: "Quella di ieri è stata la vittoria del gruppo, del carattere, dell'attaccamento alla maglia; senza Nardi e con Tocchetto in panchina dovevamo rinunciare ai nostri terminali offensivi, ma la disponibilità totale dei miei giocatori ha permesso comunque di trovare la quadra e imbastire una grandissima prestazione. Anche chi gioca meno ha dimostrato di poter essere protagonista e di essere pronto alla chiamata. Il Lumignacco non è incappato in una giornata felice, anche se credo che il merito sia stato, almeno in parte, nostro; fossi nei rossoblù, tuttavia, non mi preoccuperei più di tanto per la sconfitta nella certezza che le qualità e i valori della squadra di Zoratti verranno fuori, permettendo agli udinesi di disputare un campionato di vertice".
Pittilino guarda necessariamente avanti: "Un mio vecchio allenatore sosteneva che il calcio è futuro, che dietro l'angolo c'è sempre un'altra partita che ci attende; la penso così e quindi la testa è già rivolta all'attesissimo scontro con il Tolmezzo, un incontro complicato, una sfida speciale. Va bene battere il Lumignacco, ma quella con i carnici è una gara molto, molto sentita, da queste parti; loro hanno bisogno di punti, noi pure... Speriamo di recuperare Nardi e Tocchetto, non penso che ci saranno invece problemi per Zuliani: ieri a un certo punto si è sentito male, chiedendo il cambio, ma è uno tosto e me lo aspetto pimpante  e agguerrito per il derby".
Pittilino e Igor Cargnelutti, l'eroe della vittoria su Godeas e soci; il giallorosso classe 1994 ha sfornato la seconda doppietta stagionale dopo quella inflitta al Lignano. Cargnelutti chi? "Igor si eraro rotto i crociati a novembre e a gennaio si è operato. Quindi, arriva da un lungo stop. Lo definirei un esempio di giocatore polivalente, perché può disimpegnarsi in diversi ruoli, da terzino o da attaccante esterno, come pure da mezzala. Lui è un gemonese doc, è di qui e sente questa maglia come una seconda pelle. Fa parte di quel nocciolo duro di ragazzi che rappresenta la vera forza della squadra e l'orgoglio della società e del presidente Pino Pretto in primis. Il nostro Cargnelutti lavora dieci ore al giorno e alle otto di sera magari viene ad allenarsi da solo; questi gol, queste prestazioni premiano il suo impegno, la sua dedizione. Lui, Igor, è il classico elemento che fa la fortuna di noi allenatori; e nella mia squadra non è il solo: sono, appunto, un allenatore parecchio fortunato. Il senso di appartenenza qui è assai sviluppato, è un valore importante per coloro che indossano la casacca giallorossa; chi gioca con noi raramente arriva e dopo un anno se ne va. Cargnelutti aspirante bomber? Igor è uno che si inserisce molto bene, con notevole scelta di tempo, ed è freddo davanti alla porta. Spesso lo faccio giocare da terzino, dove si rende prezioso in chiusura e in fase di spinta. Ma anche da mezzala sa incidere e, appunto, farsi trovare al posto giusto nel momento giusto; con il Lumignacco è successo così. Per la Gemonese, se servisse, prenderebbe a spallate anche un muro". 

Alessandro Maganza

 


 

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  Scritto da La Redazione il 19/09/2016
 

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