Dimas Oliveira Goncalves è pronto. E sa che può e deve essere il trascinatore di un Chions che ha chiuso in testa la prima metà del campionato di Eccellenza con l'enormità di 40 punti all'attivo, ma non dà nulla per scontato nella consapevolezza che il girone di ritorno metterà a durissima prova lo squadrone gialloblù.
Dimas ago della bilancia nel super duello con il Lumignacco? E' possibile, se non probabile. Il diretto interessato ha vissuto una prima metà di stagione condizionata dai problemi fisici, pur facendo vedere e valere anche se a sprazzi il suo enorme potenziale. Ora l'attaccante brasiliano scalpita mentre bussa alla porta il derby di domenica con il Fontanafredda: "Ho recuperato, sto bene, devo aiutare di più i miei compagni. I problemi che ho avuto derivano soprattutto dalla partita d'andata di Coppa con il Torviscosa, quando ho giocato nonostante fossi in condizioni precarie, una scelta dettata dal desiderio di dare il mio contributo alla squadra. Squadra che si è comportata bene anche senza di me: abbiamo disputato un girone d'andata strepitoso e al di sopra di tutte le aspettative. Contavamo di essere protagonisti, quello sì, ma non in una maniera del genere...". 

Come si trova al Chions?
"Benissimo. Di piazze ne ho girate tante, ma l'ambiente gialloblù è realmente speciale, unico. I dirigenti ti fanno sentire a casa, il presidente non mette pressione, tutte le loro premure ti spingono a dare il massimo per ricambiare e vederli felici". 
Patron Bressan cosa le ha chiesto?
"Di portare una certa mentalità di cui ritiene ci sia molto bisogno. E' orgoglioso di quello che stiamo facendo, e che la squadra di un piccolo paesetto sia arrivata così in alto. E' una persona straordinaria". 
Parliamo del campionato...
"L'Eccellenza che sto conoscendo è tosta, più passano le settimane più le partite diventano difficili. Ora vengono a giocare contro di noi ben chiuse, puntando a conquistare il punticino. E per noi è sempre più dura. Mi aspetto un girone di ritorno ancora più impegnativo, a cominciare dal match con il Fontanafredda di domenica. Sarà una partita piena di insidie, che dobbiamo affrontare con determinazione e cattiveria". 
Il Lumignacco non scherza.
"Il Lumignacco è una buonissima squadra, lo dimostrano i risultati che stanno ottenendo. Sono forti sugli esterni, Della Bianca è uno che i suoi gol li fa sempre, hanno notevoli individualità... Ma non è ancora il momento per sostenere che la corsa al titolo sarà a due. Il Torviscosa affronterà entrambe, riuscisse a battere sia loro che noi rientrerebbe in gioco. Nel giro di due-tre settimane se ne saprà di più...".
Chi è Dimas?
"A San Paolo lavoravo in un panificio e studiavo, mentre il calcio era solo un hobby come lo è per tutti i ragazzi brasiliani. Giocavo la domenica con gli amici in una squadra amatoriale che allenava mio padre, non mi mancava da mangiare anche se la vita non era facile... Poi un signore di Roma, un pittore, mi vide giocare e mi propose di venire a Roma, dicendosi disposto ad aiutarmi. Avevo vent'anni, ho rischiato, sono arrivato in Italia già munito di biglietto aereo di ritorno e... dopo tutto questo tempo sono ancora qua".
E' stato anche al Chievo Verona...
"Sì, tra Chievo e Virtus a Verona ho trascorso sette stagioni. E' una città bellissima, lì ho tanti amici, alla Virtus di Fresco sono di casa. Per quasi 15 stagioni ho fatto il calciatore professionista, girando a destra e a manca". 
Rimpianti?
"Se al mio fianco fin da subito ci fosse la mia attuale compagna avrei potuto probabilmente costruirmi una carriera diversa. Non è facile per un ragazzo piombare in un mondo nuovo, guadagnare subito parecchi soldi, cambiare vita: mi è mancata un po' la testa per mettere interamente a frutto le mie potenzialità". 
Comunque non può lamentarsi...
"Assolutamente no. La cosa di cui vado più fiero è la mia famiglia, i due figli, un maschietto e una bimba di 7 e 4 anni". 
Che cosa ne pensa dei fuoriquota obbligatori?
"Non sono d'accordo con quella regola che in giro per il mondo ha pochissimi imitatori, un Paese o due al massimo. Chi è bravo gioca, non può essere che così. Semmai, bisognerebbe lavorare meglio nei settori giovanili".
In quale ruolo Dimas si sente più a suo agio?
"Da trequartista, che però non è più di moda. Credo di aver dimostrato di poter essere una buona prima punta... Mister Lenisa mi conosce e spetta a lui sfruttarmi come ritiene". 
Che tipo di preparazione avete svolto in questo mese di sosta?
"Abbiamo corso tanto, il mister ci ha torchiato per benino e credo che siamo pronti per affrontare questo girone di ritorno nel quale vogliamo giocarci le nostre carte e vedere come va a finire. La società non ci ha chiesto la serie D, ci ha chiesto di mettercela tutta. Se sapremo scendere in campo con la cattiveria e la mentalità adeguate i risultati arriveranno". 

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