Anche nelle stagioni stregate, anche nelle annate malinconiche, una grande società trova modo per rigenerarsi, per "consolarsi". Una grande società come la Sangiorgina, che accanto alla retrocessione patita dalla prima squadra, ha saputo esprimere valori importanti a livello di settore giovanile. Gli Allievi hanno sfiorato il risultato pieno, i Giovanissimi l'hanno colto e raddoppiato affermandosi anche nelle finali provinciali di categoria.
La squadra di Elio Maran, insomma, ha vinto tutto quello che c'era da vincere, dimostrando che il futuro è assicurato.
Maran, il timoniere, è di San Giorgio e al club di patron Venturini è davvero affezionato: parliamo di un allenatore giunto alla terza esperienza con i biancocremisi, dopo il lustro trascorso dal '92 in poi, e una nuova parentesi di quattro stagioni. La Sangiorgina s'è specchiata in un gruppo di 18 giocatori quasi tutti della cittadina della Bassa; ragazzi innamortati del calcio, propositivi e seri, che non hanno mai mollato né alzato il piede dall'acceleratore in un'annata che poteva riservare loro diverse insidie: alla sconfitta con il Rivolto ha fatto seguito una crescita continua, la consapevolezza della propria forza e un campionato vinto senza lasciare alcuno spazio alle rivali. 

Infine, il capolavoro compiuto nel durissimo triangolare che ha visto i biancocremisi avere la meglio su due corazzate come la Majanese dei record e la ruspante Aurora, conquistando così il titolo provinciale di categoria: "Non è stato facile, la Majanese lamentava un paio di assenze importanti, ma noi abbiamo disputato un partitone anche sotto il profilo tecnico - racconta Maran -. Contro l'Aurora, molto agguerrita sotto il profilo atletico, nel primo tempo siamo stati in difficoltà, per poi emergere nella ripresa, alla distanza". 
A segnare il gol che è valso la conquista del titolo è stato il centrocampista Pacorigh, andato a segno con una splendida semirovesciata estratta dal cilindro in area di rigore. Una prodezza che sintetizza la stagione disputata dalla squadra di San Giorgio, formata in gran parte da 2001, ma con l'apporto di cinque 2002: tutti i ragazzi hanno dato il loro contributo alla causa. La formazione di Elio Maran brilla sotto il profilo fisico, ma è anche dotata di buoni piedi: indubbiamente la speranza è che questo gruppo di giocatori possa continuare a ben figurare e, perché no, sia capace un domani di rappresentare l'ossatura delle prima squadra biancocremisi, contribuendo al rilancio in grande stile della stessa. 
Se queste sono le premesse la Sangiorgina può guardare al futuro con ottimismo ed entusiasmo. 

Alessandro Maganza