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Edizione provinciale di Gorizia


PRIMA C - Mauro, la Cormonese e i due gioiellini. I play-off? Lontani

Il tecnico dei grigiorossi si coccola D'Odorico e Cramersteter e tiene i piedi per terra in vista dalla parte finale del campionato: "In trasferta abbiamo raccolto troppo poco per sperare di inserirci tra le prime cinque. Attenzione al Mladost. La Gradese? Un mistero"

Un gioiellino c'è l'ha in casa - Alessandro D'Odorico - e non perde occasione per coccolarselo, l'altro - oggetto di un confessabilissimo desiderio - accende fuochi pirotecnici, nelle aree altrui, a Chiarbola: all'anagrafe fa Daniele Cramersteter, 28 anni, quando è in giornata, per la categoria, diventa un'arma illegale: «Lui è il giocatore che, sinceramente, mi ha colpito di più: ha dribbling, tiro, corsa. Altra categoria».
Parola di Manuel Mauro che a Cormòns viaggia sulle montagne russe: agevoli discese in casa, impervi sentieri da percorrere nelle trincee nemiche dove, troppo spesso, ci ha lasciato lo scalpo. Come sabato scorso, nell'anticipo, contro l'Isontina: «Arbitraggio a parte - alcune scelte mi sono sembrate molto discutibili - abbiamo peccato d'inesperienza, troppe ingenuità, troppi errori. Del resto avevo sei fuori quota in campo e di fronte un'avversaria con la bava alla bocca, ricca di marpioni come Faggiani e Dapas. Ci hanno aggrediti subito e noi, anzichè ragionare e cercare di organizzarci, abbiamo perso la bussola. E poi, secondo me, nella circostanza, ha inciso molto l'arrivo di Scarel in panchina: è un allenatore esperto che sa come caricare la squadra. Si è vista subito la sua impronta».
Il discorso scivola sull'obiettivo play-off. Mauro, lo trova un pertugio, per infilare anche la sua Cormonese? «No, guardi, lasciamo stare, siamo troppo distanti dal quinto posto. Certo, la speranza è l'ultima a morire, bisogna sempre porsi degli obiettivi ambiziosi, ma in trasferta stentiamo ad ingranare, i 5 punti raccolti fin qui, non ci permettono di pensare in grande».
Incensa la Pro Romans («Sul campo ha dimostrato di essere la più forte»), concede l'ultima prova d'appello alla deludente Gradese: «Non capisco, con i giocatori che ha, come si ritrovi così in basso, ma è ancora in tempo per rientrare nel giro play-off se si dà una mossa».
Sul talentuoso D'Odorico, ex primavera dell'Udinese, ha messo gli occhi anche la Pro Gorizia: «Bè, non mi meraviglio, chissà quanti lo vorrebbero: lui potrebbe fare l'Eccellenza a occhi chiusi e anche qualcosa di più. Ma ho fiducia che rimanga a lungo con noi, si è integrato benissimo con il gruppo ed è stato il primo a sposare il nostro progetto».
C'è il Mladost all'orizzonte, l'occasione buona per mettere altra legna in cascina: «Non mi fiderei troppo, sono andato a vederlo domenica scorsa contro il Primorje: è una squadra rognosa, concedono poco e lottano tutti su ogni pallone, ma dobbiamo assolutamente vincere, non ci sono santi». Uno che, in tempi di carestia, può fare la grazia, gli assisti e i gol, per ora c'è: sant'Alessandro. E scusate se è poco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da Fabrizio Tomadini il 01/02/2017
 

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