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Edizione provinciale di Gorizia


IL TECNICO - Tutti con Nunez, l'italo-argentino diventato mamulo

E' il nuovo allenatore della Gradese. I senatori hanno fatto quadrato, Dovier, Mattesich e Penna tra i nuovi. "Ai giocatori chiedo personalità"

La Gradese è quasi pronta. E incuriosisce. Perché dopo l'era Cragnolin (inchino al grande Marco), inizia quella di Fabricio Nunez, l'italo argentino ormai mamulo ad honorem che debutta alla guida della prima squadra dopo aver allenato per sette stagioni nel settore giovanile, oltre ad aver preso l'abilitazione Uefa B. 
Nunez al timone è la grande novità di una Gradese che in queste settimane ha dimostrato di essere parecchio unita: "Credevamo, anzi, temevamo che parecchi senatori ci avrebbero lasciato, e invece hanno tutti voluto darci ancora fiducia" sottolinea il nuovo tecnico, che così si ritroverà tra le mani un gruppo di giocatori ben miscelato tra stagionati e giovani. Sono rimasti tra gli altri Ghirardo, Giolo, Uliani, Mosca e Troian, a cui si aggiungeranno i recuperati di Mattia Pinatti e Vittorio Scaramuzza, reduci da infortuni seri che hanno pesato non poco sull'andamento dell'ultima stagione dei rossi gradesi.
Tra i nuovi interpreti spiccano il portiere Dovier, mamulo doc che finalmente giocherà nella squadra di casa, il difensore Mattesich, pure lui in arrivo dal Sevegliano Fauglis (un malanno all'anca ne posticiperà però l'impiego), e il centrocampista Penna, classe '97 e gavetta alla Pro Cervignano
Queste fin qui sono le novità della formazione seniores, mentre a livello giovanile il club guidato da Lorenzo Acampora, che ha preso il testimone dal mitico Angelo Marin, è intenzionato a riproporre la formazione Allievi che da un po' i rossi non schieravano. 
Fabricio Nunez, intanto, non vede l'ora di misurarsi con la nuova sfida. Classe 1982, Nunez è di Buenos Aires, e come tanti suoi coetanei subito si appassiona e si impegna giocando a calcio e dimostrando buone qualità tanto da militare a livello giovanile con il Velez e il Banfield, e poi da misurarsi nella C argentina. All'inizio degli anni Duemila, giunge in Italia: "Avevo un bisnonno e sono venuto qui per cercare di migliorarmi a livello calcistico; in quel periodo erano in tanti dall'Argentina ad arrivare in Italia per via della crisi economica che attanagliava il Paese. La mia storia è un po' diversa, comunque mi tesserò una società calabrese che disputava la serie D, ma le cose non andarono bene, non mi trovai a mio agio e dopo appena un paio di mesi sbarcai a Grado che da tempo è la mia casa". 
I mamuli all'epoca diventarono base per l'ardito progetto di un singolare personaggio, Daniel Bianchi, che voleva portare i giovani argentini a Grado, oltre ad avere interessi più o meno calcistici anche in Spagna... "Che tempi! Con quel gruppo di ragazzi sono ancora in contatto, insieme al sottoscritto qui mise radici anche Bocchio, mentre tutti gli altri sono finiti ai quattro angoli del mondo" ricorda Nunez, che nella squadra dell'Isola d'oro ha giocato a lungo (pur con qualche breve "scappatella" a  Trieste e San Canzian) e a Grado ha messo su famiglia: anche la dolce metà è argentina e i due hanno una splendida bambina di 4 anni. 
Per ben sette stagioni l'ex centrocampista italo-argentino ha allenato nelle giovanili della Gradese, nelle ultime cinque dopo aver appeso le scarpette bullonate al fatidico chiodo: "Che allenatore sono? Mi piace vedere la mia squadra cercare di giocare, di proporre buon calcio, anche se a livello di prima squadra l'importanza del risultato cambierà per forza qualcosa. Quello che chiedo ai giocatori è personalità, coraggio: decisamente meglio sbagliare per aver provato a fare una giocata complicata, che sbagliare per paura...". 

Alessandro Maganza 

@RIPRODUZIONE RISERVATA

http://i.imgur.com/nDJI6Z0.jpg

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  Scritto da La Redazione il 10/07/2017
 

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