BASKET - La Croazia stende l'Italia
Nella gara valida per le qualificazioni mondiali a Cina 2019 disputata a Trieste, azzurri battuti dalla formazione di un sontuoso Bogdanovic. Discreti Burns, Abass e Aradori. Male, invece, Della Valle (0/7 dal campo). Hackett, infortunato, “dura” solo 4 minuti. Sacchetti: “Potevamo fare meglio”. Domenica a Groningen sfida all’Olanda
ITALIA – CROAZIA 72 - 78
ITALIA: Della Valle, Hackett, Abass 14, Biligha 6, Burns 14, Luca Vitali 3, Aradori 15, Sacchetti 9, Tonut, Tessitori 4, Filloy 3, Michele Vitali 4. Allenatore: Sacchetti.
CROAZIA: Stipcevic 6, Ramljak 6, Bogdanovic 26, Saric 9, Zubac 12, Kruslin 8, Planinic 1, Babic 5, Zubcic 5, Sakic. NE: Kalajzic e Mustapcic. Allenatore: Anzulovic.
ARBITRI: Bulto (Spagna), Suslov (Estonia) e Poursanidis (Grecia).
PARZIALI: 24 - 21, 39 - 41, 52 - 65. Tiri liberi: Italia 7/12, Croazia 31/39. Tre punti: Italia 9/32. Croazia 9/23. Rimbalzi: Italia 41 (Burns 6), Croazia 40 (Saric 9). Fallo tecnico a Biligha al 31’05”. Cinque falli: nessuno. Spettatori: 4000. Infortunio ad Hackett al 4’05”.
TRIESTE - La Cina e il Mondiale del prossimo anno restano alla portata, ma intanto arriva il primo intoppo dell’Italia targata Sacchetti. Si alza il coefficiente difficoltà e gli azzurri non si ritrovano nudi, ma quasi. Non inganni, infatti, il meno sei finale: dal riposo lungo in poi la Croazia ha dominato. Complicandosi poi da sola la vita e agevolando (nonostante la gratifica di 27 liberi in piu, parziale conseguenza dall’impossibilità, da parte di Azzurra, di reggere l’impatto muscolare) il parziale rientro di Della Valle e soci. Sicuramente bravi a non sbracare, contenendo il divario, rassicurati dal più 16 maturato nel match di andata. Ma Bogdanovic, nel bene (26 punti 7 rimbalzi e 6 assist) e nel male è di un altra dimensione e noi, al momento (in attesa del rientro dei vari Gallinari, Belinelli e Datome), uno cosi non ce l’abbiamo.
L’inizio è problematico, e non solo per la prevista, ritrovata competitività dei rivali (a Zagabria, i nipotini di Radja, Kukoc e Vrankovic - monumenti viventi presenti al palazzo anche nella veste di… consulenti della panchina - mandarono in onda una versione piuttosto improbabile), che recuperano i califfi Nba Saric e Bogdanovic, aggiungendovi la fisicità del lungo Zubac, 216 centimetri in orbita Lakers. Tanto basta per capire che, stavolta, ci sarà opposizione credibile. E al primo vantaggio esterno (12 - 6) si accompagna immediatamente l’infortunio di Hackett, unica addizione extra rispetto alle gare con Romania e Olanda e, appunto, Croazia: l’ex Bamberg, scavigliatosi dopo un tamponamento con Zubac (sono passati solo 4 minuti), è costretto ad abbandonare il campo. Definitivamente. Sacchetti non si fa problemi a responsabilizzare Tessitori (ultima stagione a Biella in A2), ma è Aradori ad incaricarsi di dare la scossa e mettere la firma sul pareggio con una serie di canestri in scioltezza. Poi Brian Sacchetti, con una tripla e una rapina offensiva, riporta i suoi davanti (21 - 17). La Croazia ricuce però con la pazienza del sarto e si allontana su 37 - 32 grazie ad un ottimo Kruslin (8 punti in 15’ di utilizzo). Le rotazioni di Sacchetti spremono sempre qualcosa di utile: e le notizie migliori arrivano dalla difesa (!) che regge l’urto, costringendo i rivali ad opzioni non sempre ortodosse. Cosi, al riposo lungo, complice anche un fallo in attacco di Aradori (comunque il migliore al poligono: 15 punti), gli ospiti (“privi” di uno Saric ancorato ad un insolito 2/15, anche se presente a rimbalzo con 9 carambole) vantano soltanto due punti di benessere.
L’inizio di terzo quarto è ancora di marca croata. Una una tripla allo scadere dei 24” di Ramljak scava un margine interessante (49 - 41) mentre gli azzurri, con poco ritmo e scelte avventurose, stentano a fatturare: solo 6 punti in 5’. Bodgadovic, impietoso, punisce allora un Della Valle pigro in difesa, ancorchè “litigioso” in attacco (0/7 alla fine, nonostante tiri opportunamente selezionati per il neo acquisto di Giorgio Armani), passa all’incasso in lunetta e i rivali volano via: 62 - 47 al 27’. Quindici punti, ridotti a 13 all’ultimo giro: comunque, una montagna da scalare. L’Italia scivola anche a meno 16 (57- 73): e quando la Croazia è già sotto la doccia, gli azzurri provano a cogliere il momento, arrampicandosi addirittura a meno 6 (70 - 76 al 38’) con uno straripante Abass, sedere a striscie per la troppa panchina a Milano e vogliosissimo di recuperare il tempo perduto. Con 120 secondi da vivere, i biancorossoblu però non riescono a chiuderla (clamoroso lo 0/2 di Bogdanovic, adesso illustre scomparso, in lunetta). Un gioco di prestigio di Sacchetti (Brian fallisce però il libero aggiuntivo) a 22” dalla fine potrebbe rimettere tutto in discussione: 72 - 76. Ma Zubac, glaciale - sempre dalla linea della carità – incolla la ceralacca al match. Domenica prossima nuova tappa delle qualificazioni mondiali: appuntamento a Groningen, avversaria l’Olanda.
IL COACH - “Bogdanovic ci ha creato qualche problema, ma potevamo sicuramente fare meglio in attacco – ha analizzato coach Sacchetti – magari individuando soluzioni da fuori e più tiri aperti. Buona, comunque, la nostra reazione nel finale. Anche se, onestamente, ha vinto chi ha giocato meglio”.
Roberto Zanitti
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