Anche la Manzanese ha dovuto inchinarsi al Ronchi, squadra da cartolina (dopo il San Luigi) dell'Eccellenza. La creatura di Fabio Franti ha aperto il 2019 nel modo migliore e ora, per nulla appagata (termine che non esiste nel vocabolario personale del timoniere), cercherà di mettersi ulteriormente alla prova nei prossimi tre turni: le trasferte con San Luigi e Pro Gorizia, intervallate dal match interno con l'affamato Lignano. 
Fabio Franti spiega: "Stiamo facendo qualcosa di incredibile, spendiamo tre-quattro volte meno delle società più ambiziose. Credo che il nostro budget sia tra i 4-5 più bassi della categoria. Abbiamo cominciato la stagione augurandoci di poter migliorare l'ottimo campionato passato, ci stiamo riuscendo grazie all'impegno di tutte le componenti; direi che il gruppo che alleno è ancora più coeso, sano, sereno e tranquillo di quello che ha concluso la precedente stagione, durante la quale avevamo avuto problemi con qualche elemento. Chi raccoglie funghi sa che se ne mette nel cesto uno velenoso insieme a quelli buoni, poi contagia pure questi ultimi...". 
Aggiunge il tecnico: "Durante la sosta ci siamo allenati bene, la lezione di un anno prima è servita. Con la Manzanese ci siamo fatti trovare pronti, venendo a capo di una formazione che in trasferta aveva fatto soffrire sia il San Luigi che la Pro Gorizia. Posso affermare che la squadra ha trovato una maturità che le permette di gestire le partite non maggior razionalità; nella prima parte del campionato prendevamo rischi eccessivi, forzando le situazioni alla ricerca della vittoria, sempre e comunque: qualche volta, invece, serve buttare il pallone in tribuna, non si può sempre spaccare il mondo. Questa crescita ci permetterà domenica di andare a far visita allo strepitoso San Luigi giocandoci la partita da pari a pari: voglio dire che se perdiamo mi incavolo, e neppure firmerei per un pareggio; vediamo in campo quello che sapremo fare". 
All'andata, il Ronchi andò vicinissimo dal battere l'imbattuto San Luigi, tanto da inserire il turbo nella ripresa, portandosi a condurre 2-1 fino al 92', prima di subire il micidiale uno-due dei satanassi di Sandrin per una sconfitta dolorosissima. Fabio Franti applaude "un San Luigi che sta disputando una stagione incredibile, raccogliendo i frutti di quanto ha seminato in questi anni, specie nel settore giovanile. Pensavo fossero da primi posti, ma non che potessero tenere un ritmo simile. Per quel che riguarda le altre formazioni, sottolineerei l'ottimo comportamento della Juventina; il girone di ritorno, per altro, è appena cominciato e come al solito sarà più duro e competitivo della fase ascendente del campionato". 
Uomo tutto d'un pezzo, Franti, uomo abituato a parlare chiaro, a non indorare la pillola: "Cosa mi ha infastidito? In particolare gli esoneri di tecnici giovani e preparati come Giavon, Marin, Stoico, Franco Martin... Mi pare si sia trattato di decisioni affrettate, prese sull'onda di un paio di risultati non favorevoli. Mi sento fortunato di essere al Ronchi, di avere un presidente come Stefano Croci che è stato calciatore e con il quale in quattro anni non ho mai avuto neppure uno screzio. La nostra soddisfazione maggiore è quella di essere arrivati così in alto con i giovani di qua, che magari escono dai provinciali e che sono migliorati con costanza, di giorno in giorno". 
Giovani come Ciro Lucheo, del dicembre '99, che abita a 300 metri dal campo e che in una stagione e mezzo di Eccellenza ha già segnato 20 gol...  
Sì, sarà interessante misurare il Ronchi ultima versione (4.0 si potrebbe dire) contro il "mostro" San Luigi. A oggi l'unico indisponibile è il centrocampista Gabriele Dallan. E Franti lancia la sfida: "La Manzanese un paio d'anni fa ci  travolse 6-1 in amichevole, e domenica ci siamo presi la rivincita. Ricordo un 7-0 che ci inflisse il San Luigi all'inizio della mia avventura a Ronchi: beh, ora possiamo giocarcela alla pari contro una grandissima squadra. E se domenica perdiamo... mi incavolo".