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Edizione provinciale di Pordenone


SERIE D - De Agostini, il derby a Carlino, Lucheo e il Belluno-Bilbao

A Belluno nevica a manetta ma l'ex tecnico di Cjarlins Muzane e Tamai spera di farcela ad essere presente al Della Ricca per assistere all'anticipo in programma domani. "A Max Moras piace giocare all'attacco, come al sottoscritto. Lenisa? Non so se convenga affrontare il Cjarlins facendo le barricate"

Proverà a esserci anche lui, domani, al Della Ricca di Carlino, per assistere al derby-anticipo tra Cjarlins Muzane e Tamai (fischio d'inizio alle 15). Il "lui" in questione è Stefano De Agostini, già timoniere di entrambe le squadre: con Massimiliano Moras ha collaborato strettamente fino a giugno, con Alessandro Lenisa ha incrociato i tacchetti affrontandolo nelle sfide Cjarlins Muzane - Chions. 
Proverà a esserci, Stefano De Agostini, perché a Belluno oggi nevica a manetta, tanto da mettere in forse anche la gara di domenica tra i gialloblù e il Montebelluna

Mister, come se lo immagina il derby di domani?
"E' una partita interessante e molto, molto significativa. Credo che entrambe le squadre daranno il massimo, in particolare il Tamai, che ha gran bisogno di punti". 

Potrebbe puntare su difesa e ripartenze Lenisa?

"Potrebbe, ma non credo che rintanarsi nella propria trequarti contro il Cjarlins Muzane sia una scelta giusta, perché prima o poi questo Cjarlins ti segna... Ripeto, quella di domani si prospetta come una gara assai interessante". 

Il Cjarlins Muzane di Moras, pur nelle differenze anche di interpreti, sembra proporre le stesse virtù e incappare nei medesimi vizi del suo Cjarlins Muzane...

"Dipende dalla filosofia che si segue e sia al sottoscritto che a Max piace attaccare ed essere molto propositivi, tanto più se si hanno a disposizione attaccanti di qualità e centrocampisti come quelli della formazione friulana". 

Il suo Belluno è, a parer nostro, una delle rivelazioni del campionato. E' d'accordo?
"Sì, tutto considerato. Abbiamo avuto i nostri problemi, in particolare gli infortuni di pilastri come Masoch, Bertagno e Mosca; quest'ultimo è ancora fuori. Inoltre, abbiamo affrontato le 5 compagini sulla carta più forti una dietro l'altra, perdendo 4 gare e ciò ha influito sul nostro cammino e sulla percezione esterna del nostro campionato. Ma il bilancio è positivo e, in particolare, veniamo da 3 ottime prestazioni".  

Il nostro Ciro Lucheo resterà al Belluno?

"Assolutamente sì. Ciro è partito alla grande, poi ha accusato un calo comprensibile specie se si pensa che Belluno è una piazza particolare: ad esempio abbiamo due quotidiani che ogni giorno ci seguono e scrivono qualcosa su di noi, quindi anche le pressioni sono di un certo tipo e bisogna farci l'abitudine. Però nelle ultime 2-3 gare Ciro è stato determinante, dimostrandosi valore aggiunto". 

Nessuno vi ha soffiato bomber Corbanese...
"Il Belluno è una specie di Atletico Bilbao, il legame tra i giocatori del territorio e questa società è particolarmente forte e sentito. Ecco perché Corbanese era e resta un punto fermo della squadra, pur se i 12 gol segnati fin qui nel girone d'andata hanno indubbiamente ampliato la platea dei corteggiatori del nostro cannoniere principe". 

Che campionato è quello che sta avvicinandosi al giro di boa?
"Un campionato di lettura assai difficile e con le squadre in ritardo in classifica che già da tempo lottano con la mentalità di chi deve salvarsi. Ogni partita diventa così una battaglia e le dinamiche di classifica possono mutare nel giro di pochi turni, basti pensare ad un Caldiero che era quarto e che da 8 partite non vince, o alla Luparense, che al mio Belluno ha letteralmente nascosto il pallone, imponendosi 4-0, ma che ci precede in classifica di un solo punto. Non bisogna insomma mai abbassare la guardia". 

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  Scritto da La Redazione il 13/12/2019
 

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