FAGAGNA - Andreotti: crescere i ragazzi è più importante dei risultati
Il nuovo tecnico dell'Under 16 della Pro detta i suoi princìpi: "L'obiettivo finale è arrivare in prima squadra, troppe società badano solo ai risultati anche nelle giovanili anzichè preoccuparsi della crescita formativa dei propri allievi"
Nuova esperienza per Massimo Andreotti, che ricordiamo da giocatore con la maglia del Pisa, del Venezia e dell'Udinese in B, ma che nella sua carriera da allenatore ha girato tutta la regione con un obiettivo comune: far crescere giovani calciatori da mandare in prima squadra. Manzanese, Cjarlins Muzane, Ancona, Itala San Marco, quindi Cometa Azzurra, dove ha passato gli ultimi due importanti anni. Ora è arrivata la chiamata della Pro Fagagna, che grazie alla collaborazione con le squadre limitrofe, vuole dare sempre più risalto al proprio vivaio e chi se non Andreotti può dare la sua esperienza e la sua enorme passione al servizio dei colori rossoneri, allenando gli Allievi Sperimentali.
TRASFERIMENTO - "Vengo da due anni alla Cometa: ambiente positivo e società squisitissima a partire dal presidente Roberto Toso, persona eccezionale che ci tengo a ringraziare. Lì riescono ancora a far lavorare il settore giovanile nel modo migliore. Qui a Fagagna allenerò l'Under 16, ho trovato un bel territorio con tante realtà che collaborano molto e si aiutano a vicenda. L'obiettivo è ovviamente mandare quanti più ragazzi in prima squadra".
GRUPPO - "Mi aspetto solo tanto entusiasmo dai miei ragazzi, la voglia di continuare a crescere e migliorarsi per arrivare tra i grandi. E' ovvio che da ragazzi si sogna in grande ed è giusto che sia così, ma avere l'obiettivo di arrivare nella prima squadra delle propria società è importante".
CARRIERA - "Ho iniziato ad allenare a San Giorgio, poi Lignano e Monfalcone tutte in prima squadra. Sono quindi passato ad allenare le giovanili a Manzano, poi Cjarlins per mezza stagione, Ancona e Itala San Marco. Ho avuto modo di conoscere molte realtà del calcio giovanile regionale. Alla Cometa a mio avviso hanno capito qual è il modo migliore per gestire un settore giovanile, da altre parti magari c'è la volontà di far bene ma poi spesso i risultati hanno la precedenza rispetto al percorso formativo dei ragazzi e non è giusto. Lì ho trovato una società a misura d'uomo, che pensa a far crescere i ragazzi. Tutti tengono a vincere ma per i giovani non è la cosa più importante. Sono stato educato così ed i miei allenatori, Maran, Biagianti e Ferrini su tutti, mi hanno trasmesso questi princìpi, poi se le vittorie arrivano tanto meglio".
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