COVID - Brandolin e Canciani uniti: ci vuole più responsabilità
I presidenti di CONI e Figc per il Friuli-Venezia Giulia attendono il nuovo DPCM: "Seguire le regole per continuare le attività in sicurezza"
La crescita dei casi di positività al Covid-19 ha necessitato un rinnovamento dei protocolli ed è imminente l'annuncio di un nuovo DPCM da parte del Governo. In primo piano, ovviamente, c'è l'interesse anche per le attività del movimento calcistico, soprattutto dilettantistico, impegnate ad adeguarsi repentinamente alle nuove direttive. In attesa di saperne di più abbiamo parlato in occasione della presentazione ufficiale della stagione 2020-2021 dell'Udine City - con il presidente del Coni ingegner Giorgio Brandolin e il presidente regionale della Figc Ermes Canciani.
Brandolin: "Mi auguro che anche attraverso questo nuovo decreto si capisca che bisogna comportarsi secondo le direttive delle istituzioni sanitarie. In questi giorni continuo a dire con grande convinzione, anche a costo di essere insultato, che non bisogna fare scemenze. Mi auguro che si sia capito ciò e vedremo le restrizioni che ci saranno in questo nuovo DPCM, siamo sportivi ed abbiamo tanti valori e quello del rispetto deve avere la precedenza anche fuori dal campo, mi auguro che questo messaggio sia stato recepito. Uno dei corpi del problema sono gli ultras, e non parlo delle tifoserie nei dilettanti come quella della Pro Gorizia che si è sentita chiamata erroneamente in causa, ma di quelli che tengono sotto scacco società importanti in Serie A. E' un problema che è stato risolto in tante nazioni mentre qui siamo sempre alle solite. Bisogna avere il coraggio di affrontare questo tema, anche dal punto di vista politico, e penso che il lockdown abbia dato una chance per cambiare un po' di cosa ma sembra che a nessuno importi. In casi come quello di Juve-Napoli andiamo verso la perdita dell'autonomia del movimento sportivo. Sono molto preoccupato di ciò e c'è in atto un'ipotesi di riforma dei cosiddetti decreti delegati che è stata criticata dal presidente del CIO e quello che è successo sabato non è un problema delle due società, ma è una vecchia disputa sull'autonomia dello sport. C'è stata la firma di un protocollo venerdì e l'ha firmato anche De Laurentiis, mi chiedo perchè cavolo sia andato a chiedere qualcosa all'ASL se le altre squadre non si sono mai permesse di farlo. Se ognuno comincia a far ciò che crede più utile per la sua società è la morte del calcio".
Canciani: "In regione abbiamo sette positivi, l'ultimo è arrivato questa sera nella zona del Pordenonese, e sono gestiti dalle rispettive ASUGI. Le società in maniera precauzionale mi hanno chiesto ed io ho accettato di non fare attività sportiva fino all'esito dei tamponi. Penso che la situazione sia sotto controllo, dobbiamo continuare a fare quest'attività di monitoraggio, fermo restano che è volontà del Comitato il non voler bloccare le attività perchè il terrore è che non ci sia una futura ripresa. Abbiamo avuto risultati diversi sui protocolli a discrezione delle società: ci sono società con protocolli funzionali che stanno ottenendo buoni risultati, mentre ci sono altre società che non lo stanno facendo e noi siamo andati a riprenderli perchè domenica le Forze dell'Ordine sono andate a verificare ed in un caso hanno anche sequestrato i registri. Questo non è sciacallaggio ma dev'essere di monito a tutti, qui si parla della salute nostra e dei nostri cari. Stiamo lavorando per creare degli strumenti informatici per snellire le procedure ma ci vuole innanzitutto grande responsabilità da parte di tutti i soggetti interessati al mondo del calcio".
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