RIVOLTO - Brazzoni: speriamo che l'anno nuovo ci riporti il calcio
Il responsabile del settore giovanile parla dei metodi alternativi che hanno permesso a ragazzi ed allenatori di tenersi in contatto: "E' stata un'opzione positiva che ha permesso agli iscritti, soprattutto più piccoli, ed alle famiglie di restare in contatto e di svolgere qualche attività casalinga"
Il settore giovanile del Rivolto scalda i motori, nella speranza che il 2021 possa restituire la normalità a tutti, soprattutto a bambini e ragazzi che sono stati privati dello sport più bello del mondo. Abbiamo ascoltato il responsabile, Lorenzo Brazzoni, che ci ha parlato di questi mesi senza calcio: "Un anno strano e difficile, dove noi come settore giovanile siamo partiti nel mese di Luglio con i campus estivi. Speravamo di iniziare i campionati ma non siamo riusciti a partire, ma ce l'abbiamo messa tutta ed anche in questi mesi in cui sono state sospese le attività fisica, abbiamo trovato delle soluzioni diverse con delle piattaforme che hanno consentito ai ragazzi di allenarsi anche da casa".
DISTANZA - "I metodi telematici sono un'alternativa positiva, perchè la distanza avrebbe creato difficoltà nel mantenere uniti tutti i gruppi di lavoro, soprattutto i bambini più piccoli che insieme alle loro famiglie sono riusciti a svolgere qualche attività da casa che in questo momento è importantissimo".
SETTORE GIOVANILE - "Attualmente siamo sui 130 iscritti, con il settore di base che racchiude la maggior parte dei tesserati, circa un centinaio. Per i Giovanissimi e gli Allievi collaboriamo con le società facenti parte del consorzio che sono Cometa Azzurra e la Polisportiva Lestizza".
COLLABORAZIONE - "Va molto bene, siamo soddisfatti e nonostante le difficoltà del momento stiamo avendo dei risultati confortanti. Siamo soddisfatti del lavoro che sta svolgendo il nostro coordinatore tecnico Loris Garofalo, che sta coadiuvando i responsabili della società".
SOSPENSIONE - "Finchè i decreti ce l'hanno permesso abbiamo svolto le attività nei nostri impianti, poi con la sospensione ci siamo subito adeguati, fermando tutto e passando al lavoro online, con tutte le difficoltà del caso. Qualche Organo Federale diceva di sospendere tutto, altri permettevano il lavoro individuale. Noi abbiamo preferito fermarci anche perchè il calcio è uno sport di contatto ed al momento non è in linea con le regole anti Covid".
DEDICA - "Bisogna restare uniti, continuando a lavorare a distanza e nella speranza di ritrovarci tutti sui campi con l'anno nuovo, per iniziare la vera attività calcistica che non è di certo quella attuale".
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