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Edizione provinciale di Pordenone


IL PERSONAGGIO - Petraz non molla: a Sacile mi diverto

L'ex Portogruaro e capitano della Spal Cordovado ha ricominciato a calcare il campo da gioco nel Campionato Amatoriale Collinare: «Quando si trova gente che sa giocare è impossibile annoiarsi. Qui ho trovato brava gente, un bel clima ed un impianto che non ha eguali a questi livelli»

Dalla Serie D vinta a Portogruaro, passando per i tanti campionati di Eccellenza e Promozione, senza farsi mancare un'esperienza in Prima. Daniele Petraz può vantare una discreta fama tra gli appassionati, guadagnata con grandi prestazioni nel corso dei tanti anni in giro per la regione. La passione per il calcio non passa mai ed ecco che il centrocampista è tornato sulla mediana, con la maglia del Sacile nel Campionato Amatoriale Lcfc, per divertirsi e dimostrare di poter ancora dire la sua.

CARRIERA - «Ho fatto 8 anni a Cordovado: sei di Promozione ed uno di Eccellenza. Sono tornato a casa per chiudere la carriera anche perché sono di lì. Poi Portogruaro Summaga, con cui ho vinto un campionato di Serie D, quindi Pievigina, Sarone e tre anni con l'Azzanese sempre in Eccellenza. Un anno in Prima a Buja e poi mi hanno richiamato a Cordovado sempre in Eccellenza. È stato bello perché gli ultimi sei anni li ho giocati da capitano, nonchè figlio di capitano perché anche il mio papà lo era stato della Spal. In Eccellenza ci salvammo con otto undicesimi del paese, poi siamo andati giù e siamo rimasti in Promozione, salvandoci all'ultimo contro il Fagagna».

SACILE - «Volevo vedere se fossi ancora in grado di dare due calci al pallone ed ho degli amici che mi hanno sempre chiesto di giocare con loro al Real Eligio Cecchini, ma non essendosi iscritto quest'anno c'è stata una specie di fusione con tanta gente che è passata a Sacile. Sono entrato in punta di piedi per capire l'ambiente ed ho trovato bravissime persone, un bellissimo clima ed un grande impianto, in perfetto sintetico. Si gioca per divertimento più che vincere, quello è una conseguenza. Ho trovato un'ottima qualità, gente che sa quello che fa quindi ci si diverte. Ricordo uno spareggio del Csi a Cordenons, davanti a centinaia di persone (Leggi qui), si respirava calcio vero per clima e qualità delle squadre in campo. Momentaneamente mi trovo bene perché c'è una partita ed un allenamento a settimana che non mettono troppo alla prova il fisico, poi se ci sono problemi si alza la mano e ci si ferma. Quando giocavo in categoria forse avrò saltato in tutto 4 allenamenti, si facevano punture o si giocava con i dolori e non si mollava mai. Ho dato tutto. A Sacile ho trovato un gruppo forgiato negli anni. Ai primi allenamenti eravamo una quarantina di persone, ma l'organizzazione è stata comunque ottima. Difficile da trovare, a livello amatoriale, una situazione così collaudata. Qui sono tra gli amici, c'è Edi Mantellato che appena può risponde presente, poi Stefano Sist e tanti altri ragazzi che ho conosciuto da poco, come Andrea Rupolo che è molto bravo, dovrei nominarli tutti perché sono splendidi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 31/12/2021
 

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