Una carriera da record, ricca e gratificante per Claudio Fortunato che dice basta nel ruolo di allenatore, ma che ovviamente resterà comunque nel mondo del calcio diventando direttore del suo Val Resia. Il tecnico dopo trentotto anni e ben quattordici campionati vinti tra prime squadre e giovanili, ripercorre il suo meraviglioso percorso e spiega le motivazioni che l’hanno spinto a cambiare mansione: “Farò il ds dopo trentotto anni da allenatore. Le problematiche fisiche, avendo problemi di ginocchia, mi hanno portato a questa scelta. Poi l’età avanza e bisogna avere il coraggio di dire basta perché tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Non bisogna strafare, largo ai giovani e ben venga il loro inizio come ho fatto io che ho fatto partire la mia carriera a 30 anni. Ho avuto un tempo abbastanza lungo per allenare, per dedicarmi al campo, non sono mai stato fermo in questi trentotto anni e mi sono tolto diverse soddisfazioni. Una volta che ho iniziato a fare il Carnico non sono riuscito più a staccarmi, talvolta facendo doppie stagioni allenando una squadra invernale ed una nel Carnico. La mia ultima stagione infatti è stata alla Val Resia. Ora nonostante volessi dedicarmi un po’ ai nipoti, mi hanno chiesto di dare una mano come direttore sportivo e dopo aver riflettuto, ho accettato anche perché il prossimo anno sarà il loro cinquantesimo anno di storia e sono tanto legato a loro”.

PALMARES – “Tredici campionati vinti tra prime squadre e settori giovanili. Sono partito con la Juniores della Val Torre, poi sono passato ad allenare i Giovanissimi della Stella Azzurra, da lì poi Osoppo, Bearzi dove ho allenato mister Max Rossi attualmente alla Spal al quale sono particolarmente legato e lo seguo come tutti gli altri che ho allenato, poi il ritorno in categoria alla Stella Azzurra ed un altro ritorno ad Osoppo, poi Treppo, la Promozione con il Cussignacco nel 94, Bressa, Treppo, Serie A femminile con il Tavagnacco, Artenia, il Carnico con il Val Resia dalla Terza alla Prima, Serenissima con il ritorno dopo tantissimi anni in Prima, Grigioneri per due volte, ancora Bearzi che è il leitmotiv della mia carriera insieme al Val Resia ed alla Serenissima. Le altre squadre non mi hanno dato di meno, ma a queste tre società sono particolarmente legato. Tutti i dirigenti si sono comportati bene con me e di conseguenza anche io con loro. Ho sempre cercato di far giocare bene le squadre ed i risultati penso mi abbiano dato ragione e gratificato per campionati vinti, per società importanti in cui ho allenato e sono stato accolto bene. Tutt’ora vado a vedere le partite delle squadre in cui ho allenato e sono ben accetto, questo per me è un orgoglio”.

FUTURO – “Mi cimenterò nel ruolo di ds, oltre a quello da nonno perché il nipotino cresce e la passione per il calcio non gli manca quindi lo accompagnerò a divertirsi. Il suo papà è un cestista quindi sta a me seguirlo nel percorso calcistico e speriamo mi dia soddisfazioni. Basket o calcio l’importante è praticare sport, lui però mi sembra abbastanza convinto infatti va addirittura a dormire con il pallone da calcio. Mi dedicherò maggiormente alla famiglia ed al Val Resia, se poi arriveranno altre richieste le valuterò ma per il prossimo campionato non mi muovo”.

RINGRAZIAMENTI – “Mia moglie e tutta la mia famiglia mi hanno sempre appoggiato. Ho avuto la fortuna di avere una famiglia di sportivi perché mia moglia è un ex ballerina, mia figlia anche, mio figlio prima calcio e poi basket quindi quando avevo dei momenti di stanchezza o in cui pensavo di lasciare, loro mi hanno sempre spronato ad andare avanti e a stare nel mondo del calcio. Non è da tutti, non è facile trovare una situazione del genere”.

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