Due partite, zero punti. Il campionato del Costalunga non è partito bene. Non ne è così sopreso il timoniere giallonero, Aldo Corona: "Non che pensassi che avremmo perso queste partite, ma sapevo che il rischio c'era. Non siamo riusciti ad allenarci con continuità per via delle tante assenze dovute ai più svariati motivi. Inoltre, i ragazzi sentono la pressione di chi è reduce da una stagione straordinaria come quella passata: tutti ci aspettano al varco, non possiamo più contare sull'effetto sorpresa. Mettiamoci in più i nuovi fuoriquota da inserire nei meccanismi ed ecco che quello che succede è abbastanza prevedibile". 
Il tecnico è preparato a soffrire e battagliare: "Ci attende una stagione difficile, dobbiamo mettere nella bacheca dei ricordi le vittorie conquistate nella scorsa annata e pensare tutto va riconquistato partita dopo partita. Ci vogliono calma, pazienza, serenità, abbiamo bisogno ancora di un po' di tempo per tornare quelli dei momenti migliori, anche perché i giocatori non ancora disponibili sono numerosi. Però se con la Valnatisone la sconfitta ci sta, quella contro la Pro Gorizia è stata un'autentica beffa: non dico che i nostri avversari abbiano rubato alcunché, sono rimasti subito in dieci e si sono difesi con bravura. Tuttavia, non meritavamo assolutamente di perdere, abbiamo giocato a una porta sola, colpito un palo clamoroso, per due volte hanno salvato il pallone sulla linea della porta... Questo inizio di campionato dimostra che c'è un grande equilibrio di valori e che le differenze sono minime".
Il calendario non dà una mano a Steiner e soci: bussa alla porta il derby con il Trieste Calcio, da affrontare in piena emergenza; trattasi di gara incredibilmente insidiosa a cui seguiranno quelle con due clienti scorbutici e affamati di punti come Pro Cervignano e Sistiana... Ma il Costalunga è il Costalunga, con quel che ne consegue in termini di spirito di squadra, capacità di stringere i denti e di lottare, compattezza del gruppo.
Calma e gesso, dunque: i conti si faranno alla fine. 

Alessandro Maganza