Era il 10 dicembre 2003 e, indossando la casacca del Tolmezzo – al tempo impegnato sul rettangolo di Porcia - rischiò addirittura la vita per le conseguenze di un calcio alla schiena. Quindici anni dopo, nonostante l’età non più verde, è ancora sul pezzo: con il rischio, vissuto consapevolmente, di potersi infortunare ancora. E a Marco Collinassi, classe 1978, il mitico difensore rossoazzurro ma anche di Rivignano e Fulgor, purtroppo è ricapitato: cosi, la sua nuova, fresca avventura austriaca (Kotschach Mauthen, Unterliga West) è già arrivata al capolinea. Sabato 31 marzo, vigilia di Pasqua, al 64’ del match casalingo con il Furnitz (perduto 2 - 1, ndr), Marco ha infatti “salutato” i legamenti del ginocchio destro. Subendo pure, come indesiderato sovrapprezzo, la frattura del piatto tibiale. Ci sarebbe di che rattristarsi, maledire il destino, valutare passatempi meno rischiosi. Soprattutto dopo che la clessidra della vita ha consumato la quarta decade della propria esistenza. Se non ci si chiamasse Marco Collinassi.

“Non è ancora finita, perché mi diverto troppo – spiega Marco – certo, se dovesse arrivarmi la conferma della rottura di tre dei quattro legamenti, si prospetterebbe un lungo recupero. Dovrebbero trascorrere almeno nove - dieci mesi: e, se tutto tornasse a posto, sarei in grado di riprendere a giocare. E potrei finalmente festeggiare i miei 40 anni. Altrimenti non mi resterà che valutare qualche alternativa: ad esempio, era mia intenzione ricominciare a sciare. Oppure userò la bicicletta, vedremo.”

Incidente di gioco fortuito ?
“Si. Soltanto casualità. Ma, fino a quando sei in campo, sai che può succedere. Comunque, tutto sommato, l’ho presa bene. Anche perchè in carriera, giocando più di 1000 partite, episodio del 2003 a parte, ho già sopportato diversi inconvenienti, rottura del tendine d’Achille e menischi compresi. La complicazione più grande, alla fine, è stato il trasporto in Italia…”

In Austria, perchè?
“Sono approdato a Mauthen nel dicembre scorso, su invito del mio amico Ivan Timeus, allenatore - giocatore del team. Da poco è arrivato pure Luca Savoldelli, un promettente portiere che ha già militato nell’Udinese ed è stato in prestito a Casale. Mi alleno da solo, salgo lassù soltanto per le partite. Durante la sosta, abbiamo disputato una serie di 10 - 12 amichevoli, mi ero ottimamente inserito, la squadra (ora ultima, ndr) è in grado di risalire. Ora questo incidente. Ma, come detto, non sono disposto ad arrendermi senza combattere”  (rozan)

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