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Edizione provinciale di Pordenone


PRIMA A - Rive di forza. Il Maniagolibero sorprende il Vajont

Zamparutti e Blasone stendono il Tagliamento nel derby udinese. Belgrado, Mazzoli e Roverevo su rigore decidono quello della pedemontana pordenonese


Dopo due pareggi consecutivi per 2-2, il Rive D’Arcano sblocca finalmente il ghiacco, centrando la prima vittoria stagionale nel girone A di Prima categoria. Nel derby con il Tagliamento gli azzurri riescono a domare l’undici di Dignano con una rete per tempo. Al 20’ del primo  è Zamparutti a mettere alle spalle del portiere per l’1-0; a sette minuti dalla fine il raddoppio per opera di Blasone per il definitivo 2- 0. Per i biancoverdi ospiti un avvio di stagione al di sotto delle aspettative,  dopo l’ottimo campionato portato a termine lo scorso con il tecnico Gianluca Marin. Un punto in 270’, non è una partenza ottimale, a dimostrazione che qualcosa nel bel meccanismo biancoverde non sembra più lo stesso. 

Grande pubblico a Vajont per l’attesissimo derby della pedemontana pordenonese tra i gialloblù di casa e il Maniagolibero. Un classico che attira da sempre nello splendido impianto di Vajont gli occhi di molti appassionati. I tre punti vanno al Maniagolibero di Giuliano Gregolin, più scaltro nello sfruttare le occaisioni e giocare sulle molte assenze dei padroni di casa. Rete iniziale per l’undici di Giovanni Mussoletto autografata dal giovane Bigatton dopo 22’ di gara. Vantaggio che dura otto minuti, tanti bastano a Belgrado per rimettere in parità le sorti dell’incontro. Maniagolibero che rovescia tutto prima dell’intervallo con la rete del 1-2 messa segno da Mazzoli. Un contraccolpo psicologico, duro da digerire per i vajontini, che non riescono a rimettersi in partita e subiscono la terza rete ospite su calcio di rigore al 18’ della ripresa, confezionata da Roveredo. Sul 3–1 per gli ospiti la gara è chiusa anche se il Vajont con l’orgoglio riesce ad accorciare le distanze per il 2–3 finale con una sfortuna deviazione nella propria porta del portiere Sartor, sulla conclusione di Franceschet finita prima sulla traversa e poi sulla propria schiena. 

 @RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da Gianpaolo Leonardi il 30/09/2017
 

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