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Edizione provinciale di Udine


SECONDA C - Valentinuzzi: un esonero improvviso che fa male

Il tecnico defenestrato: "Stavamo già pensando al futuro, poi domenica a Trivignano è successo quello che è successo, ma mi chiedo che cosa veramente mi si imputa... Il colpo è duro, ma a questo calcio malandato desidero ancora dare il mio contributo"


Luca Valentinuzzi sulle barricate o quasi. Il tecnico del Torre, esonerato ieri dalla società per "divergenze con alcuni dirigenti" (questa la motivazione ufficiale) non ci sta e chiede verità e lealtà. Il suo è uno sfogo comprensibile, tenuto conto che mancano 5 giornate alla fine del campionato: "Per quel che mi riguarda questo è un esonero a ciel sereno, un esonero completamente inaspettato e che perciò fa particolarmente male. E lo fa perché parliamo del Torre, una realtà che conoscevo e avevo imparato ad apprezzare, cosa che mi ha spinto a tornare con entusiasmo e motivazioni dopo 4-5 stagioni: credevo - spiega il tecnico - che gli aspetti umani venissero prima di tutto, anche di quelli più strettamente sportivi. Quando arrivai qui la prima volta sostituendo in corsa Daniele Lepre vissi davvero una bella esperienza, conclusa con il record di punti. Le premesse di questa nuova collaborazione erano decisamente buone: puntavamo anche a salire in Prima, si parlava già di futuro, mi era stata data la possibilità di decidere i giocatori da confermare e i nuovi da portare. Poi, domenica, a Trivignano un giocatore ha perso la testa, pazienza, purtroppo è una cosa che può succedere: il giorno dopo vengo esonerato e nel comunicato si dice che tra i due fatti non c'è rapporto... Non capisco perché devo pagare per qualcosa che non credo mi si possa proprio addebitare. Ripeto: mi sento preso in giro umanamente, e mi sembra il minimo chiedere uno straccio di motivazione reale per quello che è accaduto". 

E' abbacchiato ma anche combattivo e volitivo Valentinuzzi, allenatore in azione da sette annate: Mladost in Terza, poi Begliano in Prima, seguito da Torre, dal biennio al Villesse e dal Piedimonte prima di tornare al timone dei rossoblù: "Adesso come adesso vien voglia di mollare tutto, ma dentro di me sento ancora un'enorme voglia di fare e di dare, nel mio piccolo, un contributo a questo calcio un po' malandato. Vorrei capire quali divergenze avrei avuto, ad esempio, con un presidente che ho visto in un anno appena due volte. Il rapporto era con il ds e con Montina: non trovo che senso abbia avuto da parte loro trattarmi così".

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  Scritto da La Redazione il 10/04/2018
 

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