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Edizione provinciale di Gorizia


RIFORMA SPORT - Il presidente Canciani: procediamo a piccoli passi

Il numero uno della Federcalcio regionale cerca di fare chiarezza in merito alle novità che entreranno in vigore dal primo luglio, nonostante la mancanza di indicazioni certe, e accusa la politica di aver messo mano nel campo del dilettantismo e del volontariato senza averne le competenze. Poi riprende le osservazioni degli scorsi giorni sui compensi ai calciatori dilettanti: “Sono allibito, ci deve essere la giusta proporzione tra richiesta e offerta”

Mancano ormai pochi giorni al primo luglio, data fatidica nella quale è prevista l’entrata in vigore della Riforma dello sport voluta dall’ex ministro Vincenzo Spadafora, che comporterà notevoli cambiamenti anche per le società dilettantistiche della regione, su tutti l’abolizione del vincolo sportivo e un nuovo inquadramento fiscale per i lavoratori sportivi. A illustrare e commentare i contenuti della riforma e quali saranno le novità a cui i club dovranno adeguarsi è il presidente della Federcalcio regionale, Ermes Canciani che, prima di addentrarsi nell’argomento, fotografa il momento che il mondo del calcio del Friuli Venezia Giulia sta vivendo. Una situazione tutt'altro che rosea se si guardano le vicende di Pordenone e Torviscosa, a cui fanno però da contraltare, per quanto possibile, il ritorno sulla scena di alcune società, come ad esempio il Pocenia, e il sorgere di nuove realtà come il Fagnigola. “È un’estate calda dal punto di vista sportivo per diversi motivi. La situazione più spinosa è quella del Pordenone Calcio – spiega il presidente Canciani - È in una fase transitoria, vedremo solo il 22 agosto cosa succederà. L’augurio – e lo dico in maniera abbastanza egoistica – è che possa iscriversi alla massima categoria per alleviare il nostro mondo. Un’altra situazione difficile è quella del Torviscosa, che speriamo possa trovare una soluzione per il mantenimento della Serie D, ma al momento pare improbabile. A seguire ci sono tantissime altre situazioni negative, che nascono da molte cause. Stiamo pagando il contraccolpo del Covid e dopo la pandemia è arrivata purtroppo la Riforma dello sport”. Canciani non risparmia critiche a coloro che l’hanno scritta: “I nostri politici hanno deciso di cimentarsi in questo campo senza avere le competenze. Quando qualcuno decide di fare qualcosa, dovrebbe sapere almeno ciò di cui si parla. Purtroppo il ministro Spadafora e chi lo ha seguito non erano assolutamente a conoscenza del mondo dello sport, in particolare del dilettantismo e del volontariato, e questo ci sta creando non pochi problemi”.

Lo scorso 8 giugno, attraverso un comunicato, è stato presentato ai media il decreto correttivo che interviene sulla Riforma. Tra le novità previste, figurano le “semplificazioni” degli adempimenti in materia di lavoro sportivo, dalle quali restano però esclusi coloro che prestano opera di volontariato all’interno delle società in ambito dilettantistico, come chiarisce Canciani: “Il lavoratore sportivo viene identificato nelle figure dei calciatori, degli allenatori, degli arbitri. Non rientrano i volontari, che potranno continuare a svolgere le loro attività, ovviamente senza alcuna indennità o rimborso. La figura del volontario rimane il fulcro delle nostre attività”.

Sono inoltre previste norme che disciplinano le comunicazioni al centro dell’impiego e la tenuta del libro unico del lavoro, da effettuare anche attraverso il registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche, che però non è ancora attivo, e ad oggi le società non sono ancora state informate sulle modalità di inserimento dei dati: “Nessuno è stato informato perché al momento si sta lavorando solo su decreti legge. L’unica legge esistente prevedeva l’ingresso della riforma del lavoratore sportivo il primo luglio 2024, ma nel frattempo sono intervenuti diversi decreti che prevedono questioni molto importanti, ad esempio la modifica delle Noif (Norme organizzative interne federali, ndr) per quanto riguarda l’indennità di risarcimento delle società, che la Federazione sta mettendo a punto. Quindi il registro non è stato ancora attivato, come non sono state attuate tutte le altre norme relative agli aspetti fiscali e previdenziali dei lavoratori. A onor del vero, pur essendoci delle mancanze davvero consistenti, si sta parlando di togliere un sistema sanzionatorio e quindi le società avranno tempo per potersi mettere in regola”. Secondo Canciani ora non resta che procedere per gradi: “Quello che mi preme sottolineare, è che noi ora dobbiamo andare ad attuare la politica dei piccoli passi, dobbiamo capire un po’ alla volta quello che succede. Il primo passo è comprendere quello che succederà dello svincolo. Ci sono alcune indicazioni federali, che dicono che ci sarà uno slittamento dei termini, ma sono tutte supposizioni”.

Il presidente fa inoltre sapere che, in linea teorica, verranno messe a disposizione alcune guide per illustrare tutti gli adempimenti a carico delle società: “Per le squadre ci saranno alcune schede che verranno raccolte in un compendio, dove verranno spiegate tutte le incombenze a cui le nostre società andranno incontro. È chiaro che non si può paragonare una squadra di Serie D a una di Seconda categoria. Ci saranno quindi delle differenze in termini pratici, relativamente al volume d’affari. Al di sotto di una determinata soglia non ci saranno incombenze, ma ci saranno invece in presenza di lavoratori sportivi che percepiscono dei compensi piuttosto importanti. Tuttavia, dire qualsiasi cosa risulta per ora assurdo, perché non abbiamo la certezza su nulla di tutto ciò che la politica in questo momento sta facendo. Desidero ribadire che, ora come ora, la Federazione ha un ruolo assolutamente marginale. Qui stiamo parlando di politica, di coloro che ci governano, che hanno voluto mettere le mani e legiferare nel mondo dello sport dei dilettanti”.

Il testo parla poi dei dati dei collaboratori sportivi, che saranno disponibili per tutti gli enti competenti. Ma chi sono questi enti competenti? “Non essendoci più il registro CONI – spiega ancora Canciani –  ci sarà il registro di Sport e Salute, che dovrà fare una verifica incrociata con l’Agenzia delle Entrate di tutte le posizioni dei tesserati. Non è dato sapere chi sono gli enti competenti, di certo non la Federazione, ma anche in questo caso siamo ancora in fase embrionale per capire quali saranno gli sviluppi futuri”.

Oltre a ciò, il 26 giugno sul sito ufficiale della FIGC è stata data la notizia dell’approvazione delle modifiche alle Noif, ma senza che queste fossero illustrate alle società: “Queste modifiche sono state approvate dall’ufficio preposto del Consiglio federale e devono sposarsi con i provvedimenti legislativi. Ad esempio, per quanto riguarda i premi di preparazione o alla carriera, ci deve essere un’equiparazione tra quello che prevede la norma, quindi i termini dello svincolo, e i premi stessi”.

Ora le società dovranno mettere mano ai propri statuti: “Questo sì, avranno tempo fino al 31 dicembre. Noi abbiamo già lavorato con lo studio del dottor Rigotto, dando la massima consulenza alle società affinché adeguino i loro statuti”.

Le novità previste per il primo luglio porteranno anche delle modifiche al calcio mercato dilettanti: “Entrerà sicuramente in vigore la norma che prevede l’abolizione del vincolo sportivo. Tutto quello che ne decade, come il contratto biennale o l’apprendistato, è tutto ancora da definire. Sono questioni importanti, che vanno valutate con molta attenzione, fermo restando che il primo luglio è fra pochi giorni”.

A seguito delle osservazioni del presidente Canciani apparse sul Messaggero Veneto pochi giorni fa riguardanti i “rimborsi spesa”, e lo sfogo del presidente del Tricesimo, Antonio Sorrentino, su friuligol.it, che si lamentava del “gioco al rialzo” di alcuni calciatori, ci si chiede: i giocatori si sono resi conto di questi cambi epocali? “Solidarizzo con il presidente Sorrentino e con tutti gli altri presidenti. Ho avuto modo di ribadirlo a tutti gli organi di stampa: sono allibito da quello che sto sentendo in merito ai rimborsi spese. Pensavo che il Covid fosse stato uno spartiacque con un calcio che personalmente non approvo. Siamo dilettanti, giochiamo per diletto, lo dico sempre. Quando sento che giocatori di Prima categoria chiedono rimborsi anche di mille euro al mese mi vengono i brividi. È vero, i calciatori non se ne rendono conto, ma dobbiamo innalzare il livello culturale dei nostri presidenti, perché se i calciatori chiedono, ci sono due risposte: sì o no. Si può anche dire di no, ci deve essere la giusta proporzione tra richiesta e offerta. Tenendo in considerazione una cosa, e mi piace sottolinearlo, che se la riforma che abbiamo ipotizzato dovesse andare a buon fine, quindi con un solo girone di Eccellenza, uno di Promozione e due di Prima categoria, andremo a limare la massa di calciatori che, pur non avendo le capacità, chiedono di militare in queste categorie. Mi rivolgo ai presidenti: mettetevi una mano sul cuore e una sul portafoglio. Non verrò mai a mettervi le mani in tasca, però ragioniamo, non possiamo immaginare che il nostro mercato sia drogato come quello dei professionisti, perché promettere è facile, mantenere non lo è”.

Ermes Canciani è anche vicepresidente del CONI e chi meglio di lui sa che in altre discipline gli atleti pagano per praticare sport. Questo però è uno scenario improbabile nel mondo del calcio secondo il presidente della Federcalcio regionale: “Non andiamo da un eccesso all’altro. Quando un calciatore trova in una categoria che non sia apicale gli spogliatoi puliti e riscaldati, l’acqua, il materiale, la pasta il venerdì e il rimborso chilometrico per gli spostamenti da casa al campo, oltre a giocare per divertimento, credo sia sufficiente. I calciatori devono mettersi nelle condizioni di questi poveri dirigenti, volontari che mettono a disposizione tempo, passione e risorse per far sì che questo mondo continui a esistere”.

Infine, il presidente Canciani commenta la stagione appena conclusa, la prima completa dopo la pandemia: “Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato. È stata una stagione entusiasmante, con brillanti successi da parte delle rappresentative, non solo al Torneo delle Regioni, ma anche a Trento e a Cagliari, regalando un briciolo di speranza al nostro mondo. È stata anche ricostituita la squadra di beach soccer, la Fvg Beach soccer, che si sta comportando benissimo. Grazie a mister Madrassi e a tutto lo staff, hanno fatto un fine settimana esaltante a Lignano. Speriamo che questa piccola rinascita sia un punto di riferimento per il calcio in Friuli Venezia Giulia”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 28/06/2023
 

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