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Edizione provinciale di Trieste


Giuliano CERMELJ, il bomber dal cuore tenero

A 42 anni e 346 reti l’attaccante triestino - ora allo Zarja - non intende mollare

“Sono sempre il primo a tirare il gruppo in allenamento. E devo ringraziare mia moglie: con due figli è dura!”

Se la traduzione russa del suo ultimo club (per ora..), lo Zarja, significa alba, il tramonto calcistico di Giuliano Cermelj, bomber triestino per tutte le stagioni, sembra ancora di là da venire. A 42 anni e 346 reti realizzate, infatti, “El Cobra”, non vuol saperne di abdicare.

“Il segreto di questa longevità? La grande voglia che ho ancora di fare la borsa ed andare al campo ad allenarmi - confessa Giuliano - ci sono giovani che preferiscono evitare i sacrifici e darsi al calcio al sette. Io non li capisco: io no vedo l’ora di unirmi ai miei compagni di squadra e divertirmi. E la prendo seriamente: in allenamento sono sempre quello che tira il gruppo.”

Una carriera consumata interamente in provincia. Mai sentito il bisogno di salire su quel tram chiamato desiderio? 
“Quando militavo nelle giovanili del Ponziana, credo si fosse fatto sentire l’Ascoli. Ma non troppo seriamente, con me non hanno mai parlato. Io, poi, sono uno che preferisce il certo all’incerto ed ho cominciato a lavorare da subito (prima idraulico, ora quale manutentore dell’Ater, ndr). Inoltre considero importantissime le amicizie, i rapporti che si creano all’interno di un gruppo. A Trieste, per me, è sempre stato cosi. Al di là delle situazioni calcistiche.”

Alla prima stagionale hai immediatamente calato un poker…
“Non male come inizio…E credo non fosse nemmeno la prima volta che ne mettevo dentro quattro, tutti assieme. Spero di continuare: non pretendo nulla, però mister Vitulic mi conosce e sa cosa posso dare…”

Gran esecutore di portieri, ma pure assist man…
“Credo di aver mandato a rete i compagni in trenta - quaranta occasioni almeno. Grazie anche ad un trucchetto che molti conoscono, ma che svelerò solo a fine carriera.”

Una segnatura alla quale sei particolarmente affezionato?
“Direi di no. Segnare è sempre bello: ogni volta una sensazione splendida. Adesso aspettiamo la prossima.”

Attaccante da prendere ad esempio?
“Inzaghi e Klose: quando c’è da metterla dentro, c’erano e ci sono sempre. A tal proposito ricordo un’intervista al mitico bomber tedesco Gerd Muller. Disse: “Se mi capitava di non segnare, per me la partita non aveva senso…” Condivido in pieno!”

Domanda classica, però inevitabile: Cermelj, fino a quando?
Spero di poter convivere con gli acciacchi ed arrivare almeno al termine della stagione! Anche con la collaborazione di mia moglie Mayana: con due figli è dura. La devo ringraziare pubblicamente. Fosse per me, andrei avanti fino a sessant’anni!”

Domenica, intanto, il calendario del girone D di seconda categoria propone Zarja - Opicina: un match a dir poco particolare.

“Non voglio fare nomi (il prossimo mister avversario, Bassanese, ai tempi della comune militanza al Breg, lo relegò clamorosamente in panchina, nonostante le 17 reti segnate in 15 gare, ndr) però, se dovessi fare gol, mi toglierò un bel sassolino dalla scarpa…”

Roberto Zanitti
 

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  Scritto da La Redazione il 18/09/2014
 

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