E' stata senza alcun dubbio una delle partite migliori del fine settimana, della domenica, Terenziana Staranzano-Ufm. Sul piano del gioco, delle emozioni, del contesto. E, alla fine, il risultato finale (1-1) passa quasi in secondo piano rispetto a tutto il resto. Quasi: perché uno Staranzano del genere ha dimostrato che nulla gli è precluso, anche contro la sputafiamme di Trentin, indicata come probabile ammazza-campionato; a Monfalcone sanno però che ci sarà da combattere, anche perché chi gioca contro lo squadrone bisiaco ci mette sempre qualcosa di speciale, l'anima, il cuore, tutto. 
Stefano Gregoratti, allenatore della Terenziana, racconta lo storico pomeriggio (durato ben oltre i canonici 90') vissuto al Fogar, ristrutturato e anche dotato di un rettangolo di gioco a prova di abbondanti piogge: "Credetemi, ieri c'era una cornice di pubblico incredibile, cinque-seicento persone, colore, tifo, passione; giocare in condizioni del genere è qualcosa a cui non siamo abituati, ed è un vero piacere. La partita? Il primo tempo è stato più di marca nostra che dell'Ufm: siamo riusciti, e uso un termine forte, a ridimensionare almeno un po' i quotatissimi avversari; il rimpianto è quello di non aver concretizzato la nostra maggiore pericolosità in fase offensiva, caratterizzata da quattro-cinque situazioni favorevoli. Penso alle due volte che Kocic ha sfondato sulla sinistra, mettendo Plazzi e Stefanitti in condizione di concludere a rete. Poi ci ha provato Michelini sugli sviluppi di un corner, e il suo colpo di testa è uscito di un niente. Infine, sono andati al tiro ma senza trovare lo specchio Peruzzo e Kocic. La ripresa? L'Ufm ha avuto una notevole reazione, hanno cercato di metterci all'angolo, abbiamo sofferto, ma tutto sommato non abbiamo concesso molto, portandoci anzi in vantaggio".
Racconta il gol Gregoratti: "Calcio d'angolo, palla messa fuori dall'area, tiro di Zanuttig, strepitosa risposta di Contento, di nuovo pallone dentro e Raugna di testa l'ha schiacciata in rete. A quel punto sentivamo di avere la vittoria in tasca e, invece, ci hanno raggiunto quando... anche il tempo di recupero era terminato. Batti e ribatti, traversone sul secondo palo, lì era appostato, libero, Airoldi, che non ci ha perdonato. Peccato perché il successo tutto sommato ci stava e, comunque, ormai sembrava diventato realtà. L'amarezza dunque è qualcosa che avverto ma c'è anche la soddisfazione per la prestazione sfoderata dai ragazzi; chi era presente si è divertito, non sembrava una gara di Seconda categoria, entrambe le squadre hanno sempre cercato di costruire gioco: è un pomeriggio del quale non ci dimenticheremo tanto presto". 
Il tecnico dello Staranzano applaude i suoi, con una nota particolare per un paio di giocatori: "Raugna, che rientrava e che ha dimostrato quanto è importante per la squadra, e non solo per il gol. E poi il '97 Luca Peruzzo, centrocampista che sta disputando un grande inizio di stagione: ieri, viste le assenze di qualche senatore, gli ho affidato la fascia da capitano e lui ha tenuto il campo davvero bene. L'Ufm? Godeas e Airoldi sono forti, possono farti gol in qualunque occasione. Ma a impressionarmi di più è stato il portierone Michele Contento, giunto al Fogar senza essere ancora mai stato battuto tra coppa e campionato: e dopo averlo visto in azione ho capito perché. Contro di noi ha compiuto alcuni interventi semplicemente strepitosi".  

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