LE INTERVISTE - Pittini: "Il primato? Ce lo godiamo"
Udine City nel punto più alto della sua giovane storia. E il “boss” gongola: “E’ il sogno che avevo messo nel cassetto da qualche settimana. Però non abbiamo realizzato nulla di trascendentale. “ Mattiussi: “Ho solo cercato di non fare danni…E adesso ritorno ai miei Under”. Sirok, papà bis: “Agrizzi e Tomasino sono due portieri incredibili, possiamo fare meglio degli anni scorsi.”
Una partita in più, d’accordo. E sfide trappola che arriveranno. Intanto, però, consumate 8 giornate di campionato, l’ Udine City ha piantato la sua bandierina in cima alla classifica del girone C di serie B. Il momento più alto della giovane storia del club, iniziata nel 2015.
“Il sogno che avevo nel cassetto da qualche settimana si è realizzato - esulta Tita Pittini - ed è giusto che adesso ce la godiamo. Ma attenzione: non abbiamo ancora realizzato nulla di trascendentale, anche perché il cammino è lungo e siamo attesi da molte gare impegnative".
Che cosa ti colpisce maggiormente della tua creatura?
“E’ una squadra che sa soffrire, aspettare per colpire e vincere, magari non bella ma efficace. E’ una serata molto, molto felice: da lunedi, però, si riparte per difendere il primato".
“E’ un sensazione bellissima per la società - aggiunge Paolo Mattiussi, capo allenatore da 6 punti in due partite al posto dello squalificato Pittini - credo che questo sia un giorno da segnare sul calendario e che non dimenticheremo".
Cosa c’è di tuo in questi due successi consecutivi?
“Ci ho messo poco, i ragazzi sono allenati bene, sanno come comportarsi. Diciamo che ho cercato di non fare danni".
La gara di oggi ? Vi siete complicati un po’ la vita.
“Sono stati commessi troppi errori nell’ ultimo passaggio: creiamo tanto e raccogliamo poco. Alla fine, però, abbiamo pur sempre segnato 5 reti, mentre la difesa ne ha subite solo 2 e i tre punti sono arrivati. Bisogna, comunque, migliorare: le gare sono tutte complicate. Guardate cosa è successo al Pordenone, battuto a Cornedo su un campo difficilissimo".
Ed ora? Torni dai tuoi ragazzi?
“Si, restituisco il testimone a Tita: ho già il mio impegno come allenatore degli Under 19".
“Non conoscevo cosi bene questa realtà - spiega Anze Sirok, fresco papà bis: ieri è infatti venuta al mondo Zarja - ma quando ho visto la squadra per la prima volta, capito come allena Tita e le capacità di Barile a livello di preparazione ho pensato che possiamo fare qualcosa di buono e di più rispetto agli anni scorsi”.
Qual è il vostro vero obbiettivo?
“La classifica è bella, ma non la guardiamo. Bisogna affrontare una gara alla volta. E non è importante cosa fanno gli altri, conta come giochiamo noi. Ora, però, arriveranno sfide con formazioni di alto livello quali Isola, Belluno, Maccan e Cornedo: dopo questo ciclo vedremo dove potremo arrivare".
Opinione diffusa: Sirok era il giocatore che mancava al City.
“Mi sento bene con il gruppo, mi sono integrato alla perfezione, mi piace giocare con gente forte e veloce come Turolo e Chtioui, ma anche con i giovani. La voglia e l’esperienza di Goranovic e Kamencic sono, poi, un ulteriore stimolo. E poi, se posso, vorrei dire un’altra cosa…”
Prego.
“Agrizzi e Tomasino sono una coppia di portieri incredibili. Chiunque dei due giochi, dà sicurezza”.
Anche oggi una rete scaturita da corner. Non è la prima volta…
“La dedico a Marko Hrvatin, l’allenatore del Pordenone: questo è il…suo gol". (r.z.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA