Vota il sondaggio

Inserisci la tua email per votare

Puoi votare solo una volta per questo sondaggio e la tua email deve essere valida.
La tua email non sarà resa ne pubblica ne visibile.

Consenso al trattamento dati:

Accetta il trattamento dei dati.

 
×

Accedi al Sito !

Usa le tue credenziali di accesso:
Non ricordi più la password?

Registrati

 Resta connesso

 

oppure

Accedi con Facebook

×

Edizione provinciale di Gorizia


RIFORMA DELLO SPORT - Varate nuove proroghe

Ancora rinvii per le modifiche statutarie e per le comunicazioni dei rapporti di lavoro nello sport e da domani, via i trasferimenti contrattuali

 

(Tempo di lettura: circa 5 minuti)

In attesa di nuove indicazioni o eventuali modifiche, frutto di un dibattito in corso tra la politica e i soggetti investiti dalla recente Riforma dello sport, si prende tempo nel disegnare i contorni definitivi del nuovo complesso normativo attraverso nuove proroghe.   

Purtroppo stiamo ancora parlando della Riforma dello sport che ha fatto e che sta facendo ancora tanto discutere. Una riforma nata per regolamentare il settore dello sport in cui c’è veramente di tutto. Si va dalle norme che riguardano gli enti dello sport e il lavoro sportivo a quelle che regolarizzano le attività dei procuratori; e ancora, nuove norme che regolano la personalità giuridica delle associazioni, l’assenza di fine di lucro, il riconoscimento ai fini sportivi, la costituzione e affiliazione delle società sportive professionistiche; ma non solo, un riordino della normativa degli impianti sportivi, ulteriori norme che semplificano l’intero settore dello sport, degli sport invernali e quelle che regolamentano le prestazioni sportive amatoriali. Fino ad arrivare alla nascita della nuova figura professionale dello sportivo amatore.

In essa troviamo, contenuta nell’articolo 2 del d.lgs 36/2021, anche una nuova definizione di sport che così viene definito: “qualsiasi forma di attività fisica fondata sul rispetto di regole, che attraverso una partecipazione organizzata o non organizzata, ha per obiettivo l’espressione o il miglioramento della condizione fisica e psichica, lo sviluppo delle relazioni sociali o l’ottenimento di risultati in competizioni di tutti i livelli”; ma vi troviamo anche la definizione di lavoratore sportivo: “l’atleta, l’allenatore, l’istruttore, il direttore tecnico, il direttore sportivo, il preparatore atletico e il direttore di gara che, senza alcuna distinzione di genere e indipendentemente dal settore professionistico o dilettantistico esercitano l’attività sportiva verso un corrispettivo”.

Facile dedurre che data la gran mole di questioni trattate si era detto che questa riforma avrebbe rappresentato una vera e propria rivoluzione per tutto il mondo dello sport, per certi versi molto attesa, per altri veramente temuta e criticata. In ogni caso, a partire dalla primavera scorsa, sicuramente in ritardo, tutti gli addetti hanno sempre sperato e per certi versi lavorato affinché essa potesse essere sensibilmente depotenziata. Tuttavia, per il momento, nonostante le tante dichiarazioni di intenti, autentiche promesse politiche, non si è pervenuti a nulla di veramente concreto in tal senso. L’unica amara constatazione è che è aumentata la consapevolezza che con essa si è andati ad aggiungere ulteriori oneri a carico di associazioni e società sportive già in difficoltà prima della pandemia che poi ne ha ulteriormente aggravato i danni.

Naturalmente, a corredo di tutto ciò, erano stati previsti una serie di adempimenti burocratici, ovviamente a carico delle società sportive, con  tempistiche precise che, visto il ginepraio sollevato, vengono, a nostro avviso, scientemente prorogate per far digerire un complesso normativo che davvero non piace per niente e sta mettendo a dura prova l’intero apparato dello sport dilettantistico nazionale e con esso tutto il movimento del volontariato che fino ad oggi è stato elemento trainante dell’intero assetto.

Tra gli adempimenti da espletare, pena la cancellazione d’ufficio della società, vi era anche la modifica dello statuto. Ebbene ecco servita la proroga per le modifiche statutarie e insieme ad essa un’altra ancora riguardante le comunicazioni dei rapporti di lavoro nello sport. 

Per gli adeguamenti agli statuti da realizzare entro il 31 dicembre, ci sarà tempo infatti fino al 30 giugno 2024. L'obbligo di adeguare i propri statuti, introducendo una serie di criteri, tra cui indicazioni sull'oggetto sociale «con specifico riferimento all'esercizio in via stabile e principale dell'organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche, ivi comprese la formazione, la didattica, la preparazione e l'assistenza all'attività sportiva dilettantistica» ha messo in grave difficoltà sia i consulenti tecnici che le associazioni e le società sportive, già in crisi con i nuovi adempimenti in materia di lavoro che la riforma impone.

Per quanto riguarda i soggetti che ricevono la prestazione sportiva, ovvero le associazioni, le società, ecc., essi sono tenuti a comunicare al Registro delle attività sportive dilettantistiche (Ras) o  ai centri per l'impiego i dati necessari all’individuazione del rapporto di lavoro sportivo. Ora, per le comunicazioni relative ai rapporti instaurati nel periodo luglio-dicembre 2023, esse potranno essere effettuate (senza sanzioni) entro il 30 gennaio 2024. Lo prevede un emendamento riformulato in commissione al Senato al dl collegato fiscale (o anticipi), il dl 145/2023, che sancisce quindi una nuova proroga agli obblighi introdotti la scorsa estate dal dlgs 36/2021 e a inizio settembre dal suo provvedimento correttivo, il dlgs 120/2023.  La riforma prevedeva un periodo transitorio tanto che per i rapporti di co.co.co sottoscritti tra luglio e settembre ci sarebbe stato tempo fino al 31 ottobre per effettuare le comunicazioni, termine poi spostato in avanti dal decreto proroghe, al 30 novembre per le comunicazioni relative al periodo luglio-ottobre.

Da segnalare, infine, anche un'ulteriore proroga da parte dell'Inps che rimanda al 7 dicembre la scadenza per il versamento dei contributi previdenziali relativi al mese di ottobre 2023, inizialmente fissata al 30 novembre.

E già da domani, dal 1/12 al 14/12, all’apertura delle liste di trasferimento e di svincolo della fase autunnale abituiamoci a ragionare in termini diversi: tutti i tesserati, siano essi calciatori o allenatori, nel momento in cui cambiano squadra contestualmente vanno a trasferire anche il loro contratto di lavoro. Fine dell’ennesima puntata!

Loris Garofalo

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Print Friendly and PDF
  Scritto da La Redazione il 05/12/2023
 

Altri articoli dalla provincia...



















Vai all'edizione provinciale
Tempo esecuzione pagina: 0,13754 secondi