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Edizione provinciale di Gorizia


AIC - Tommasi: in Serie D il rischio di chiusura anticipata è alto

L'importanza di tutelare le categorie minori, soprattutto i dilettanti. Sia per la salute che per il danno economico. L'Aic sta studiando una soluzione ad hoc

Assemblea d’urgenza oggi tra la Lega Serie A e le altre componenti del calcio italiano, l’obiettivo è definire un programma per la ripresa e i tagli agli stipendi dei calciatori cercando un’intesa con l’Aic. Nel frattempo ai microfoni di Rainews24 il numero uno dell’Assocalciatori, Damiano Tommasi (foto), ha precisato una volta di più l’importanza di tutelare le categorie minori.

TUTELARE I PIU’ DEBOLI
“Assieme alla Lega Pro stiamo ragionando sulle modalità per tutelare i redditi più bassi, non dobbiamo dimenticare che il 70% dei calciatori di terza serie guadagna meno di 50mila Euro lordi all’anno. In generale stiamo cercando di capire se sarà possibile utilizzare una parte delle risorse risparmiate ad alti livelli per garantire una tutela a chi, in Lega Pro, Serie D e nel calcio femminile, deve mantenere la propria famiglia con redditi molto bassi”.

ATTENZIONE AI DILETTANTI
Situazione decisamente delicata, in Serie D tanti ragazzi vivono di calcio e oggi rischiano di restare a bocca asciutta in una crisi senza precedenti: “Chi percepisce stipendi bassi rischia di non essere rispettato, tanti ragazzi non hanno una prospettiva futura perchè non si sa quando si potrà riprendere. In D ci sono più di 160 squadre ed è difficile trovare una soluzione comune a livello di sicurezza, il rischio che possa finire anticipatamente la stagione è molto alto e questo chiaramente metterebbe in difficoltà tanti ragazzi che vivono di calcio – sottolinea Tommasi – oltre a tutelare la salute degli atleti, abbiamo la responsabilità di far ripartire il sistema calcio, tutelando non soltanto i calciatori ma anche allenatori, dirigenti, magazzinieri, massaggiatori, autisti, addetti al campo”.

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  Scritto da La Redazione il 07/04/2020
 

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