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Edizione provinciale di Gorizia


INGOL - Una App pensata anche al calcio femminile

Cambiare squadre per luoghi insperati? La parità di genere nel calcio? Con questa applicazione gli obiettivi sono possibili. 90 giorni di prova gratuita alla prime 100 società del Fvg che si iscriveranno

Dopo la inattesa anticipazione sulle norme che entreranno in vigore dal 15 luglio tutto sembra far presagire il ritorno degli sport di contatto all’aperto, tra questi ovviamente il calcio, nelle zone dove l’emergenza e la pandemia sembra ormai terminata. La riapertura anche dei centri estivi conferma questa notizia e tutti si preparano, cercando di ripartire al meglio, nonostante le difficoltà che ci accompagneranno nei prossimi mesi. L’augurio di tutti è quello che possa ripartire senza troppe perdite, sia in termini di addetti, che di club,  anche il calcio dilettantistico.

Tantissime le società rimaste spiazzate da questa epocale tragedia e ancora di più lo sono stati i partecipanti di questo importante movimento, che a questo punto non vedono l’ora di rimettersi in gioco. Molti i mesi persi e tanta la visibilità che è venuta a mancare per questo stop forzato ed improvviso. Ricominciare non sarà facile, ma ci si deve almeno provare, cercando di ottimizzare i contatti, le relazioni, il proprio curriculum, al fine di non restare esclusi e tamponare all’ultimo istante una situazione di stallo, con improbabili sistemazioni di ripiego. Forse per taluni i contatti sono pochi e insufficienti, con questo blocco forzato che li ha messi ancora più in difficoltà.

Pensiamo anche al calcio femminile. E’ trascorso quasi un anno: il 29 giugno scorso, la Nazionale italiana guidata da Milena Bartolini usciva a testa altissima da un Mondiale di calcio giocato con prestazioni sempre di alto livello, che hanno dato alle ragazze una popolarità mai raggiunta. Si cominciava a parlare di professionismo, di riconoscere uno status adeguato ad atlete per le quali il calcio è una vera professione. Sull’onda dell’ entusiasmo, altre sei vittorie (su sei partite giocate!) nelle qualificazioni europee, poi anche sul calcio femminile è piombato il Covid e tutto si è fermato. Qualcuno sa se le ragazze hanno avuto un sostegno come la Cassa Integrazione? Di calcio femminile non si è parlato più. La visibilità è tornata a zero, i campionati sospesi e, una decina di giorni fa, lo stop definitivo anche al campionato di Serie A. Troppo costoso fare giocare le ragazze in sicurezza, troppo cari i tamponi ogni quattro giorni, troppo scarse le risorse dei club. Quindi niente playoff e titoli assegnati, promozioni, retrocessioni, presenze nelle Coppe, con i criteri della Serie D maschile.

E il professionismo? E la parità di genere o almeno la dignità di codificare con un protocollo ad hoc almeno la serie A, come da tempo il movimento chiede con forza, guidato dalla capitana Sara Gama? La parità di genere è difficile conquista in ogni campo, nel calcio pare, se non impossibile, certamente molto lontana. Forse bisogna cominciare dal basso, dalle famiglie che incoraggino le bambine desiderose di cimentarsi nel gioco anziché ostacolarle, dalle scuole calcio accoglienti per entrambi  i sessi e dagli strumenti per farsi conoscere, proporsi, diventare visibili.

Ingol offre anche alle ragazze la possibilità di proporsi, come calciatrici o allenatrici ed alle società sportive di esprimere le loro richieste, ma, benché le iscrizioni continuino, ci viene segnalato che nessuna donna si è iscritta, come nessuna squadra femminile. Auspichiamo sia solo per disinformazione, perché si afferma la propria presenza ed il diritto alla considerazione altrui, anche avvalendosi degli strumenti, invero ancora pochi, che consentono visibilità e pari opportunità a tutti coloro che amano questo splendido sport, il calcio. Quindi ragazze, approfittate di questa splendida vetrina e, se ripartire sarà difficile, un’opportunità in più va sfruttata. Oggi, grazie ad InGol, la carenza di informazioni e la modesta visibilità di questi protagonisti, siano essi giocatori, giocatrici, allenatori, allenatrici o dirigenti possono essere facilmente aggirate, portando questi soggetti, parti attive nel panorama calcistico,  ad avere opportunità insperate.

InGol è il miglior modo di valorizzare quello che a te è sempre piaciuto fare e che hai svolto nel migliore modo possibile, mettendoci passione, impegno e fatica. Non è importante che ci sia qualcuno più bravo, accadrà sempre, ma il rimpianto che qualcuno meno bravo, sia nel ruolo che anche tu avresti meritato di occupare, solo per maggiori contatti, non deve accadere. La mancanza di informazioni graverà ancora di più sulla scelta delle rose che si andranno a formare, gli esuberi saranno anche essi una necessità impellente da espletare, ma le società tramite InGol potranno più facilmente allestire le squadre. La tecnologia è la nuova frontiera, ancora poco esplorata, che atleti e tecnici rimasti liberi dovranno abbracciare per trovare una nuova società, proponendosi ai club. Perché stupirsi se una squadra lombarda dilettantistica vada a contattare un centravanti residente in Friuli, che nel data base ha inserito la sua disponibilità a trasferirsi? Come mai avrebbe potuto venirne a conoscenza? E’ perché meravigliarsi che questo possa accadere tramite un contatto diretto ed una chat sull’App in sua dotazione? E perché non può accadere per le ragazze? E’ solo un meraviglioso e vitale passo avanti verso un modo più diretto semplice ed efficace per fare calcio! 

Per le prime 100 società del Friuli Venezia Giulia ed i primi 1250 atleti o dirigenti in tutta Italia che si registrano su InGol confermiamo che verrà offerto un periodo gratuito di 90 giorni a decorrere dalla data di iscrizione. Sta ora a voi iniziare questa nuova partita digitale dandogli vita con la vostra adesione.! Non esiste Var, non esistono scuse, se non si vuole andare in fuorigioco ora c’è InGol!

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 04/10/2020
 

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