Il medico Mario Campaner aveva già lasciato Trieste per andare ad allenare a distanza, ora lo sta facendo di nuovo visto che dall’estate 2022 si è accasato alla compagine di serie D Dolomiti Bellunesi come allenatore degli Juniores nazionali e match-analyst della prima squadra. E allora…

Salve Mister, come procede sulle Dolomiti?
"Molto bene, il mio gruppo è coeso e lavora con qualità. Quattro allenamenti a settimana di pomeriggio a tutto campo sono un sogno per un malato di calcio come me. In più da un mese collaboro anche con le analisi tattiche della serie D: confrontarsi con mister Zanin, studiare allenatori come Parlato o Zironelli, è un grande momento di formazione".

Il primato ti sta dando alla testa?
"La classifica del girone di andata serve a porre l'asticella per il ritorno, in cui bisognerà fare più punti. Spesso ci sono riuscito, però nella juniores le priorità sono altre".

Quale campionato hai trovato?
"Bello, tante squadre forti e allenatori preparati. Lo scalino per andare a fare i fuoriquota in serie D è più alto rispetto agli altri campionati dilettantistici, quindi nel nostro torneo gravitano molti giocatori interessanti. Penso a Michelin o Schugur del Cjarlins oppure Rossi e Liut del Torviscosa, in Eccellenza giocherebbero di sicuro".

Quali sono le differenze tra Veneto e Friuli Venezia Giulia?
"Sicuramente c'è un maggiore interesse anche economico, il che comporta più pretese com'è giusto che sia. Si parla tanto del divario tecnico, ma noi nel precampionato abbiamo giocato contro tre formazioni della Promozioni veneta senza mai perdere, non ho visto fenomeni".

Non ti manca Trieste?
"Molto, è la mia città. Però adesso viviamo in spazi diversi, i bambini sono contenti, era giusto staccare per un po'.

Come vedi da fuori le prime squadre giuliane?
"Vedo cinque triestine in Eccellenza, tutte con possibilità di mantenere la categoria. Fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile".

Massimo Laudani

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