Vota il sondaggio

Inserisci la tua email per votare

Puoi votare solo una volta per questo sondaggio e la tua email deve essere valida.
La tua email non sarà resa ne pubblica ne visibile.

Consenso al trattamento dati:

Accetta il trattamento dei dati.

 
×

Accedi al Sito !

Usa le tue credenziali di accesso:
Non ricordi più la password?

Registrati

 Resta connesso

 

oppure

Accedi con Facebook

×

Edizione provinciale di Gorizia


L'ALLENATORE - Kalin: vorrei tornare in Italia per fare passi avanti

Il tecnico della formazione Under 19 del Primorje Ajdovscina, società di Serie B slovena, cerca una sfida nella penisola: "Ho giocato 13 anni nel bel paese e mi piacerebbe sedermi sulla panchina di una società che punta in alto come me"

Le stagioni stanno ormai volgendo al termine e tra qualche settimana si darà il via alla girandola del "toto allenatore" in tutto il movimento calcistico a tutte le latitudini. A questi movimenti è particolarmente interessato mister Peter Kalin, attuale allenatore della formazione Under 19 del Primorje Ajdovscina, società che ha la prima squadra in Serie B slovena, ma che vorrebbe fare un passo avanti tornando in Italia. Voci di corridoio parlano di un interessamento nei suoi confronti da parte di Virtus Corno e Gemonese, con il tecnico che valuterà quanto prima tutte le opzioni a sua disposizione. L'ambizione e la forza di volontà non gli manca: "L'anno scorso potevo andare a Torviscosa come secondo di Pittilino, ho il patentino Uefa A e fra due esami avrò anche il patentino Pro. Voglio rientrare in Italia come allenatore. Chi avrà il coraggio di chiamarmi non rimarrà deluso".

INIZIO CARRIERA DA ALLENATORE - "Ho finito di giocare l'anno scorso al Lme ed ora, a 40 anni, alleno l'Under 19 del Primorje Ajdovscina che si trova in Serie B slovena. In passato ho allenato anche nell'Under 15 di una società che si trova in Serie A ed un Under 17 sempre in Serie B".

FUTURO - "Mi trovo molto bene con i ragazzi. Vivo qui, ma voglio fare un passo in avanti ed avendo giocato per 13 anni in Italia vorrei un progetto serio lì, che giochi per un obiettivo. Secondo me un allenatore bravo può prendere una squadra che punta al quinto posto e farla vincere, mi piacerebbe una sfida del genere. Ero ambizioso come giocatore e lo sono anche da allenatore".

PANCHINA - "Giocare era sicuramente più bello e semplice, da allenatore bisogna pensare a mille fattori. Ci sono tanti caratteri diversi, tanti ragazzi con i classici problemi dell'adolescenza e serve fare il giusto mix di tutti gli ingredienti per fare una buona ricetta. Bisogna sempre studiare e non smettere mai di imparare. Mi piace studiare per il patentino Pro perchè il calcio è sempre lo stesso, ma si rinnova ogni anno e bisogna stare al passo con i tempi. I ragazzi hanno bisogno di avere concetti moderni nel calcio giovanile. Dobbiamo far progredire sempre i ragazzi, cambiandoli in positivo".

TATTICA - "Mi piace proporre un gioco attivo, con tanto pressing ed un atteggiamento offensivo. Mi piacerebbe far vedere da subito quanto valgo da allenatore, facendo giocare bene la mia squadra. Mi piacciono i giocatori lavoratori, l'ho fatto da giocatore e dalla mia squadra pretendo il sacrificio".

ALLENATORE D'ISPIRAZIONE - "Ho avuto tanti bravi mister, di sicuro seguo gli insegnamenti che mi hanno dato da giocatore mister Maurizio Costantini e Fabio Pittilino, insieme a Luca Lugnan. Con loro sono rimasto amico perchè mi hanno dato tanto, c'è un bel rapporto soprattutto con mister Pittilino. Ne ho avuti tantissimi e non vorrei mettere in secondo piano nessuno, ma questi tre mi sono rimasti nel cuore".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Print Friendly and PDF
  Scritto da La Redazione il 19/04/2023
 

Altri articoli dalla provincia...



















Vai all'edizione provinciale
Tempo esecuzione pagina: 0,11776 secondi