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Edizione provinciale di Gorizia


COPPA ECCELLENZA - Roma: "Questo il mio Brian più forte"

Il presidente dei “gabbiani” celebra il tris di coppe, affermando la forte consapevolezza insita in un organico gremito di grandi giocatori, impreziosito dal talento del fuoriclasse Ciriello, che ora mira al salto di categoria e non solo...

È un percorso a tappe, ben definite e sempre in crescendo quello compiuto e programmato dalla squadra di Precenicco, nata come Edmondo Brian e che oggi scrive le pagine più importanti del calcio dilettantistico regionale con il nome di Brian Lignano. La terza affermazione consecutiva nella Coppa Italia di categoria è il primo, fondamentale tassello di una stagione che si preannuncia trionfale, e che gratifica e alimenta la sconfinata passione del suo presidente, Zeno Roma:

“Possiamo dire di aver fatto l’abitudine a questo tipo di emozioni. Rispetto al primo successo di 2 anni fa questo ci da grande gioia e la consapevolezza di aver compiuto qualcosa di straordinario. Quanto successo, secondo me, resterà qualcosa di difficilmente ripetibile”.

Tre coppe alzate al cielo, ma tre differenti significati derivanti da ciascuna affermazione:

“La prima coppa mi regalò l’emozione di aver portato a casa un risultato fantastico, che mi era sfuggito da presidente dell’Edmondo Brian Precenicco; me la sono veramente gustata, però la squadra non era competitiva quanto quella attuale. Questa è la formazione più forte che abbia mai avuto e lo sta dimostrando anche con il ruolino di marcia tenuto in campionato. Il successo più recente è quello della consapevolezza; siamo consci di ciò che possiamo fare, degli obiettivi che ci siamo posti e che effettivamente stiamo raggiungendo”.

Il trofeo regionale rappresenta un traguardo prestigioso, ma il piatto è ancor più ricco se si guarda al consolidamento dell’attuale primato nel campionato di Eccellenza. Lo scorso anno la vittoria in Coppa era stata seguita da una serie di passi falsi, che avevano rallentato il cammino del Brian Lignano, fino a escluderlo dalla corsa promozione:

“Nella passata stagione avevamo una squadra probabilmente più spettacolare rispetto all'attuale, ma non altrettanto completa. I punti persi nel girone di ritorno, quando eravamo quasi appaiati al Chions, sono stati dovuti anche a un’importante serie di infortuni che hanno pesato moltissimo, e non disponendo di cambi all’altezza è difficile dare un valore aggiunto alla squadra. Quest’anno invece quei ricambi ci sono e l’eventuale assenza di qualche giocatore importante non si fa sentire. La grande differenza è questa. Non abbiamo la presunzione di aver già vinto il campionato; 10 punti di vantaggio sono tanti, ma può capitare di perdere 3 partite quando si creano fasi in cui le cose girano storto. In ogni caso non molleremo neanche un millimetro, come fatto sin qui”.

La storia del Brian Lignano va oltre alle tre Coppe Italia conquistate, e guarda all’obiettivo del salto di categoria. Un traguardo societario che richiede forze, risorse e tanto impegno:

“Il nostro progetto parte da lontano e siamo cresciuti gradualmente, senza eccessivi exploit da un anno all’altro, ma aggiungendo qualche tassello ogni stagione e crescendo in maniera armonica. Sappiamo che l’eventuale salto in Serie D comporterà qualche spesa in più, però, se dovesse accadere, ci baseremo su quelli che sono i nostri mezzi. La promozione sarebbe un grande regalo e un premio per il bellissimo campionato fatto sin qui. Se poi dovessimo accorgerci che la Serie D rappresenta un livello eccessivo per noi, saremo consapevoli che si può anche retrocedere; andremo avanti basandoci sempre sui nostri mezzi e cercando di dare il meglio di noi stessi”.

La Finale della scorsa domenica ha rappresentato un condensato di emozioni, che a cavallo tra il momentaneo pareggio della Pro Gorizia e il definitivo 3 - 1 per il Brian hanno assunto sfumature differenti, anche per il presidente Zeno Roma:

“Ho vissuto 30 minuti ad altissima tensione, anche perché la partita è stata apertissima, com’è era successo nella finale di 2 anni fa, sempre contro la Pro Gorizia. Due partite giocate fino all’ultimo minuto; sapevo che poteva succedere di tutto e non ho mai pensato di avere il risultato in tasca, tant’è che in occasione del palo colpito dagli isontini sul 2 a 1 credo di aver perso 10 anni di vita. Siamo stati un po’ fortunati, e alla fine premiati anche in maniera giusta, però oggettivamente, se la Pro Gorizia avesse pareggiato, avrebbe potuto vincere e non ci sarebbe stato nulla da dire; hanno disputato un secondo tempo probabilmente migliore del nostro. Desidero fare grandi complimenti a Gigi Sandrin e alla sua squadra, perché si sarebbero meritati il successo, quanto noi”.

Un trionfo che ancora una volta porta la decisiva firma di Gianluca Ciriello, elemento capace di rimanere ai margini del match per oltre un’ora, ma che nei 30 minuti conclusivi ha impresso la propria caratura, siglando i due gol decisivi che hanno cambiato la storia della Finale:

“Questa è la classe dei veri bomber! A fine primo tempo sottolineavo che Ciriello aveva toccato pochissimi palloni, ma lui è un calciatore che non può mai essere sostituito e lo ha dimostrato. Ha una qualità immensa, e sta vivendo un anno di grazia. Gli faccio i complimenti, augurandogli di continuare su questa strada. Per noi è un sogno poter contare su un atleta come lui”.

Numerose sono le frecce presenti nella faretra del Brian Lignano in questa stagione, tant’è che nonostante il consolidato primato in campionato, la società ha investito nel mercato invernale, assicurando alla rosa di mister Alessandro Moras due importanti giocatori:

“Siamo intervenuti sull’unico punto debole che potevamo avere: il centro dell’attacco, dove, al di fuori di Ciriello, non avevamo altri centravanti. Penso che abbiamo fatto un'ottima mossa, assicurandoci le prestazioni di un giovane di grandi speranze come Simone Butti, oltre a Tommaso Del Fabbro, che è reduce da un infortunio, ma che dovrebbe portare grande qualità al reparto. Ora si può dire che la rosa è veramente completa”.

Lo sguardo adesso è rivolto anche alla fase nazionale di Coppa Italia, competizione nella quale le squadre friulane hanno una lunga tradizione negativa:

“Ho sempre dichiarato che la fase nazionale di Coppa è il momento più alto del calcio dilettantistico. Alcuni atleti la definiscono addirittura più emozionate della vittoria in Serie D, data la sua spettacolarità legata alle tante gare da dentro o fuori. Rispetto al passato, quest’anno abbiamo una formazione molto più attrezzata per competere con le compagini del Veneto e del Trentino, provando a superare la prima fase e ad andare fino in fondo. È una cosa a cui tengo tantissimo e che mi darebbe una gioia ancor più grande rispetto a quella derivante dalla vittoria nella competizione regionale. Ci proveremo sicuramente!” (a.d.b.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 09/01/2024
 

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