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Edizione provinciale di Pordenone


SAN MARTINO - Lena: bersagliati da insulti, non potevamo continuare

Il presidente ed allenatore della formazione del Campionato Collinare spiega la situazione: “C’era un delegato dela Lega che non è neanche venuto nel nostro spogliatoio per sincerarsi della situazione. Sono volate parole pesanti, per queste cose si dovrebbe sospendere la gara”

Bruttissimo episodio accaduto nel Campionato Collinare, dove i giocatori del San Martino sono stati bersagliati da un “tifoso” o presunto tale nel corso della gara contro l’Aurora, che ha indirizzato verso di loro insulti razzisti. Al perseverare di questa deprecabile situazione, il presidente ed allenatore Domenico Lena ha deciso di ritirare la squadra, ricevendo anche una multa come lui stesso ci ha spiegato: “Ho già fatto ricorso per la multa che mi è stata comminata. Per tutto il primo tempo un tifoso avversario ha continuato a proferire insulti razzisti e minacce di morte ai miei giocatori, frasi di una gravità assurda. Alla fine del primo tempo, allora, sono entrato negli spogliatoi nonostante non potessi per la squalifica ed i ragazzi mi hanno detto che non riuscivano a giocare in questo clima, ma li ho convinti a rientrare in campo. Dopo dieci minuti, però, la situazione è continuata ed ho chiesto ai giocatori di andarcene perché era ormai insostenibile. Il delegato del Collinare nell’intervallo è andato negli spogliatoi dell’Aurora e dell’arbitro, ma non è venuto da noi. A partita sospesa se n’è andato e non si è fermato a sincerarsi della situazione. È un rappresentante ufficiale, poteva dirci qualsiasi cosa, invece non è venuto neanche a dire una parola. Per situazioni come queste le partite vanno sospese. Noi possiamo perdere anche 7 o 8 a 0, ma non è la prima volta che accadono questi episodi davanti ai quali non si può passare sopra. Prima che la situazione si scaldasse troppo abbiamo deciso di tornare negli spogliatoi ed è stato meglio così. Abbiamo giocatori di colore e siamo bersagliati da questi episodi, bisognerebbe pensare a giocare ed a tifare, non a dire queste parole vergognose. Ci vuole rispetto, quando non si rispettano i meno fortunati non si è brave persone. Ho fatto ricorso per la multa perché non posso pagare per rivendicare queste mie idee, non si possono insultare i miei giocatori senza conseguenze. Tutti hanno diritto di giocare a calcio e di essere rispettati, altrimenti è inutile portare avanti le campagne contro il razzismo se non si cerca di eliminarlo già con questi piccoli gesti”.

Intanto, ieri sera nell’ultimo impegno, la squadra ha trionfato a Budoia contro il Rapid Pedemontana con il risultato di 4-2. In gol Sebastian Adrian Petrut con una doppietta di cui il primo gol nato direttamente da punizione ed il secondo con uno scambio al limite dell’area. A segno anche il fratello Pavel Petrut con un bolide dal limite dell’area e Simone Pittaro Truant con un’azione personale. Sono arrivati anche i complimenti da parte della compagine avversaria per il gioco messo in mostra e per la sportività con un bel terzo tempo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 03/05/2022
 

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